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Fita Veneto, “Maschera d’Oro” 2015: una 27ª edizione dai grandi classici al contemporaneo

Jacopo Bulgarini d'Elci, Aldo Zordan, Agostino Bonomo e Valentina Galan

Ventisettesima edizione per la «Maschera d’Oro», l’ambito Festival nazionale promosso da Fita Veneto d’intesa con la Regione del Veneto, realizzato con il patrocinio di Provincia e Comune di Vicenza e abbinato anche quest’anno al Premio Faber Teatro messo in palio da Confartigianato Vicenza, giunto alla ventunesima stagione.

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Sette come sempre le compagnie che – fra la sessantina di formazioni iscrittesi da tutta Italia – approderanno tra febbraio e marzo sul palcoscenico del Teatro San Marco di Vicenza per l’importante kermesse. Si tratta di: Aresina di Arese (Milano) con Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello, regia di Luigi Farioli (sabato 7 febbraio); Tremilioni di Conegliano (Treviso) con Sior Todero brontolon di Carlo Goldoni, regia di Antonio Sartor (sabato 14 febbraio); La Corte dei Folli di Fossano (Cuneo) con Piccoli crimini coniugali di Eric-Emmanuel Schmitt, regia di Marina Morra (sabato 21 febbraio); Teatro Finestra di Aprilia (Latina) con Pinocchio da Collodi, regia di Raffaele Calabrese (sabato 28 febbraio); Ad Hoc di Roma con Il cappello di carta di Gianni Clementi, regia di Roberto Bendia (sabato 7 marzo); La Ringhiera di Vicenza con L’illusion comique di Pierre Corneille, regia di Riccardo Perraro (sabato 14 marzo); Teatro dell’Accadente di Forte dei Marmi (Lucca) con Maria Stuarda di Dacia Maraini, regia di Luca Brozzo (sabato 21 marzo). In chiusura di cartellone, serata di premiazioni con, fuori concorso, concerto a cappella della milanese Chorus Band (sabato 28 marzo).
La selezione si è compiuta in due fasi: la prima affidata a quattro giornalisti di settore (Alessandra Agosti, Giuseppe Barbanti, Filippo Bordignon e Lino Zonin); la seconda al drammaturgo e consulente artistico di Fita Veneto Luigi Lunari.
Quattro i volti nuovi fra le sette compagini giunte in finale (vi hanno già partecipato solo La Ringhiera, il Teatro dell’Accadente e la compagnia Ad Hoc) e una rosa di spettacoli decisamente intrigante, che sul versante degli autori spazia dal ‘600 di Corneille al ‘700 di Goldoni, dall’800 di Collodi, ma in una versione che si astrae dal tempo, al ‘900 di Pirandello, fino a tre contemporanei: il belga Eric-Emmanuel Schmitt con uno dei suoi testi più rappresentati, il romano Gianni Clementi e una Dacia Maraini più nota come scrittrice che come drammaturga, qui rappresentata con un lavoro tutto al femminile.
In palio al Festival, come sempre, il premio per la migliore compagnia e gli “Oscar” per i migliori registi, attori e attrici, caratteristi, giovani e allestimenti, oltre ad un riconoscimento speciale allo spettacolo più gradito dal pubblico.
Alla compagnia vincitrice della «Maschera d’Oro», inoltre, andrà come tradizione anche il Premio Faber Teatro, da 21 anni promosso da Confartigianato Vicenza: la formazione potrà così esibirsi per una sera sul palcoscenico dell’Olimpico di Vicenza, gioiello rinascimentale di Andrea Palladio e Vincenzo Scamozzi e teatro coperto più antico del mondo.
Nuova edizione anche per il concorso di critica teatrale «La scuola e il teatro», riservato agli studenti degli istituti superiori del Veneto, che anche quest’anno si dovranno confrontare con due dei lavori in gara: Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello, proposto in apertura di Festival dalla compagnia Aresina, e Pinocchio, allestito dal Teatro Finestra e atteso per il 28 febbraio. Gli studenti avranno così modo di confrontarsi con un classico della drammaturgia del Novecento e con un classico della letteratura per ragazzi, scritto nell’Ottocento ma particolarmente significativo per i giovani di qualsiasi tempo, chiamati a compiere scelte fondamentali per la loro vita.
Tornerà infine il Premio Renato Salvato, destinato a chi si sia particolarmente distinto per la diffusione della cultura teatrale.
In occasione della serata finale del Festival, Fita Veneto presenterà inoltre una sua nuova opera editoriale: il volume L’ABC del teatro, firmato dalla giornalista Alessandra Agosti, con interventi del drammaturgo e storico del teatro Luigi Lunari e con un’appendice del giornalista Filippo Bordignon. L’opera – nata dalle monografie pubblicate, dal 2008 a oggi, nel periodico Fitainforma – si propone come una panoramica sulla storia e sulla tecnica del palcoscenico pensata principalmente per i “non addetti ai lavori”, appassionati che vogliano saperne di più sull’evoluzione dei teatri nazionali, sulle correnti artistiche e sui grandi protagonisti della drammaturgia.
Gli abbonamenti per il Festival sono in vendita nella sede di Fita Veneto, in stradella delle Barche 7 a Vicenza (tel. 0444 324907) al prezzo, invariato da alcuni anni, di 65 euro gli interi e 55 i ridotti. Invariato anche il prezzo dei biglietti: 9,50 gli interi, 8 i ridotti.
Per informazioni e aggiornamenti il sito www.fitaveneto.org ospita una sezione appositamente dedicata al festival.