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Lonigo, al Teatro Comunale iniziative sul Centenario della Grande Guerra

Alessandro Anderloni

In tutta la provincia di Vicenza c’è l’imbarazzo della scelta per le tante manifestazioni, conferenze e pubblicazioni dedicate al  Centenario della Grande Guerra.  Per tutte si segnala quella che si svolgerà al Teatro Comunale di Lonigo il 6 e il 30 novembre, alle ore 21.
Il primo spettacolo è intitolato “La Grande Guerra meschina” di Alessandro Anderloni che firma drammaturgia, testo e regia. Per l’occasione il direttore artistico del Comunale è anche interprete sul palcoscenico, affiancato dalla cantante Raffaella Benetti e dal fisarmonicista Thomas Sinigaglia. E’ una narrazione di parole e musica per ridar voce e dignità alle vittime, per dire delle ingiustizie subite, per mondare dalla retorica la memoria del dolore e della sofferenza. Gli ammutinamenti, le diserzioni, l’indisciplina, l’odio verso gli ufficiali,  l’autolesionismo, le feroci battute e i cartelli satirici contro le autorità e le istituzioni, le dolorose canzoni di guerra intonate nelle trincee rivelano che la Grande Guerra – che di grande ebbe solo  l’immenso numero di morti – fu tutt’altro che portata avanti a furor di popolo ma, al contrario, fu combattuta e voluta contro il popolo.
A questo primo ricordo del conflitto mondiale segue, venerdì 30 novembre, il concerto-narrazione “Da Caporetto al Piave” di Massimo Bubola, uno dei più grandi autori italiani di canzoni che riprende e riarrangia per il pubblico di Lonigo i canti della Prima Guerra Mondiale in un percorso tra la ricostruzione storica e la riscoperta delle radici musicali e letterarie del folk.
Sono quasi cinquantamila i libri che trattano della Prima Guerra Mondiale, pubblicati dal 1915 a oggi, ma solo negli anni Sessanta uscirono in Italia i primi studi che affrontarono l’argomento proibito delle fucilazioni e delle decimazioni sommarie che rappresentano l’aspetto più sconvolgente della cosiddetta “amministrazione della giustizia militare” dell’esercito italiano.
Inviolabile tabù dietro a cui si celano le responsabilità degli atroci crimini di guerra perpetrati dallo Stato Maggiore dell’esercito, dai comandanti d’Armata, da molti ufficiali superiori.
Alla narrazione, frutto di una pluriennale ricerca bibliografica, si intrecciano i canti: dalle ballate contro la guerra di Bertolt Brecht, Kanonen Song e “La leggenda del soldato morto”, con la musica di Kurt Weill, alle perle della musica cantautoriale come “Il disertore “(Vian), “Garbato amore mio” (Fossati) e “Poca voglia di fare il soldato” (Finardi) fino alle struggenti melodie popolari nate nel primo Dopoguerra come “Disertore dal Veneto” e “Stelutis Alpinis dal Friuli”.
Per informazioni: email biglietteria@teatrodilonigo.it oppure  allo 0444.835010 (dal lunedì al venerdì dalle 9.30-12.30 e la sera stessa dello spettacolo dalle 19.30); sito internet www.teatrodilonigo.it.