DAL 6 AL 15 SETTEMBRE IN MOSTRA A VIART I VESTITI DELL’ANIMA MAYA: GLI HUIPILES
Da giovedì 6 a sabato 15 settembre è in mostra a Vicenza, per la prima volta, una importante collezione di tessuti tradizionali realizzati a mano dalle donne “maya” del Guatemala.
L’esposizione, progettata dal Consolato del Guatemala in collaborazione con la Confartigianato di Vicenza e Viart, quale sede espositiva, ha ottenuto il patrocinio dell’Ambasciata del Guatemala in Italia.
La collezione, realizzata negli anni da Maria Luisa Corno, si compone di più di cinquanta capi, alcuni antichi, tutti rigorosamente originali e di ottima fattura, provenienti da diverse zone del paese.
«Questi indumenti sono considerati dagli studiosi vere e proprie opere d’arte – spiega Sergio Morales Sosa, console del Guatemala-. Importanti raccolte sono conservate in molti musei del mondo. Sono un patrimonio culturale dell’umanità, capolavori di confezione, tessuto e simbolismo, tramandati di generazione in generazione».
«La mostra vuole testimoniare e valorizzare la capacità artigianale e creativa di donne di un’altra cultura a noi poco nota, nella consapevolezza che il vero dialogo si fonda sulla reciproca conoscenza e nel rispetto delle diverse identità – aggiunge Pietro Francesco De Lotto, direttore generale di Confartigianato Vicenza-. Sono sicuro che le bluse esposte non lasceranno indifferenti i visitatori, che troveranno in esse motivo di riflessione e di ispirazione».
Per le donne maya, l’huipil rappresenta il capo più importante del proprio abbigliamento, utilizzato da millenni in tutto il Centro America. È uno degli elementi della tradizione autoctona che meglio si è conservato dopo la conquista da parte degli spagnoli. Ogni villaggio mantiene un proprio stile, immediatamente riconoscibile e identificativo. In Guatemala se ne contano più di cento, utilizzati ancor oggi dalla maggior parte della popolazione locale. Consiste in una semplice tunica, senza maniche, dai colori vivaci e riccamente elaborati. Con le sue trame ricche di colori, gli splendidi ricami e broccati, l’huipil è molto più di una blusa tradizionale, è una tela che racchiude simboli ancestrali a difesa dell’identità etnica. È quasi un libro di storia, una carta d’identità collettiva e individuale, un intreccio di motivi creati e interpretati dalla singola donna per comunicare attraverso un codice condiviso.
Nell’allestimento curato dagli architetti Andrea Cavagnolo, Paolo De Meo e Patrizia Dell’Agosto, la mostra allestita nella sede di ViArt (Palazzo del Monte in Contrà del Monte) sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, il martedì, giovedì, sabato, domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19; il mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19.
In esposizione anche un telaio a cintura, schede didattiche e pannelli con fotografie che ritraggono donne del Guatemala nella loro quotidianità; sarà inoltre disponibile una pubblicazione esplicativa.