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Arena di Verona, in scena “Roméo et Juliette” di Charles Gounod: “E così con un bacio io muoio”

In una “lunga e piovosa primavera” che ha sostituito l’estate, ecco andare in scena la prima di Roméo et Juliette di Charles Gounod. Siamo nell’Arena di Verona. Uno spettacolo nello spettacolo. Nel prologo il coro racconta come due nobili famiglie di Verona del 1300, i Montecchi e i Capuleti, si siano osteggiate per generazioni e che poi “dai fatali lombi dei due nemici discese una coppia di amanti, nati sotto cattiva stella, il cui tragico suicidio porrà fine al conflitto”.

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L’ouverture, al rullo ritmato dei tamburi, incita, attraverso un cadenzato battimani, il pubblico che emozionalmente entra in una scena essenziale rappresentata dai castelli dei Capuleti e dei Montecchi.
L’intero spettacolo si è svolto, sovrastati da un inconsueto manto stellato che scendeva fino a congiungersi con le migliaia di candeline accese come vuole la tradizione dell’Arena. Subito dopo la notte fredda e umida è calata inesorabilmente sugli spettatori, molti avvolti in coperte o in caldi piumini; altri, invece, osavano smoking o lunghi abiti scollati.
Un cast di giovani cantanti ha reso lo spettacolo moderno e dinamico e Vittorio Grigòlo, con la sua voce calda e potente, è stato in assoluto il migliore.
Sul palcoscenico ha predominato la luce rossa, simbolo delle accese e contrapposte lotte tra le due famiglie e una messa in scena metallica, futuristica, di caleidoscopiche colorazioni ha animato la drammatica storia.
Il pubblico, pian piano, si è lasciato coinvolgere fino al colpo di scena finale: i protagonisti vanno oltre la morte e, rompendo le catene del potere e dell’odio, s’involano, mano nella mano, nei loro candidi costumi, giù dal palcoscenico e attraverso la platea, verso l’eterna felicità.
Lo spettacolo si replicherà il 28 agosto e il 6 settembre.