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Vicenza ancora tra le prime in Italia per predisposizione all’export. E se alcuni settori rallentano altri registrano numeri rilevanti.

Nel 2023 l’export manifatturiero vicentino scende a 22 miliardi 703 milioni di euro, con una contrazione del 2,7% rispetto all’anno precedente. Ma Vicenza rimane comunque anche per il 2023 prima in classifica in Veneto, e terza in Italia, dietro a Milano e Torino, per predisposizione all’export.

A livello regionale la flessione delle esportazioni è più contenuta (-0,7%) e dovuta alle dinamiche di segno opposto registrate nelle province. Se da una parte, infatti, si registrano i cali delle province di Rovigo (-6,0%), Venezia (-5,4%), Vicenza (-2,7%), e Treviso (-1,4%), dall’altra si osservano aumenti per Belluno (+6%) e Padova (+3,7%), mentre Verona risulta stabile.  A livello di settori, invece, si notano le flessioni maggiori per le esportazioni di Carta e prodotti di carta pari a -31,3% rispetto al 2022, Altri mezzi di trasporto (-16,3%), Prodotti della metallurgia (-10,0%), Prodotti chimici (-9,3%) e Articoli in pelle e simili (-9,2%).

“Se si guarda alle variazioni in valore assoluto si osserva che il calo delle esportazioni è determinato da soli 3 settori: al netto dell’export di Articoli in pelle e simili, Prodotti della metallurgia e Carta e prodotti in carta, infatti, le vendite all’estero di Vicenza avrebbero segnano un leggero aumento dello 0,2% rispetto al 2022 – commenta Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza – In una provincia, come la nostra, con specializzazione in alcuni comparti, settori o mercati, in cui si concentrano un gran numero di aziende, è naturale che il loro ‘peso’ sui dati complessivi si faccia sentire. Un esempio è rappresentato dall’automotive settore ove è presente un rallentamento e un cambio di prospettiva che inevitabilmente si ripercuote sulle filiere (i.e. metallurgia e pelle). Così risulta naturale che a fronte di un rallentamento dei rispettivi settori corrisponda un calo nelle esportazioni. 

Sempre osservando i dati si nota che per altri comparti la crescita invece è rilevante. Ne sono esempi la forte crescita delle vendite di Macchinari e apparecchiature, primo settore per export, che segna un +6,8% sull’anno precedente. Bene anche Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+9,8%), e Prodotti alimentari (+6,0%)”.

A livello di Paesi di sbocco tengono meglio quelli europei verso cui le esportazioni vicentine calano dell’1,9%, mentre le vendite verso i paesi extra Ue segnano una flessione quasi doppia pari a -3,5%.  “In questo caso vanno considerati gli scenari di forte incertezza internazionale che spesso influenzano la scelta di investimento. In questi anni, i troppi conflitti e i recenti blocchi navali non hanno di certo incentivato la propensione allo sviluppo dei business a livello internazionale che, di volta in volta viene fatta sulla valutazione costi-benefici e le prospettive di crescita nel paese di destinazione”, aggiunge Cavion.

Tra i principali mercati di destinazione, i cali maggiori delle esportazioni si registrano verso Cina (-13,1%), Regno Unito (-12,1%), Belgio (-8,2%), Stati Uniti (-6,9%) e Austria (-5,5%).  In aumento, invece, le esportazioni verso Turchia (+11,4%), Romania (+7,3%), Cechia (+6,3%) e Svizzera (+4,6%). 

“Va poi valutata la questione del rapporto tra volumi (merce esportata) e valori (fatturati registrati) soprattutto tenendo conto di quanto successo nel periodo 2019/2023 ovvero tra pre e post pandemia – conclude Cavion – . In questo senso, nonostante l’escalation dei prezzi alla produzione, che dal 2019, hanno segnato un incremento del 19%, si stima una crescita in volumi dell’export manifatturiero di Vicenza del +3,9% nello stesso periodo, a fronte di un aumento in valori del +23,7%. Per fare un esempio: per i Prodotti della metallurgia nel 2023 si rileva un forte calo dei prezzi alla produzione (-14,7% sul 2022) che porta a una stima delle esportazioni in volumi in aumento del 5,5% nel 2023, a fronte di una contrazione in valori del 10%”.

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Comunicato 40