Una cosa è certa: questo sabato 5, per Vicenza-Modena, l’umore del Menti non sarà dei migliori. Già di per sé rischiosa, la situazione si è maledettamente complicata dopo la sconfitta in casa contro la Nocerina (con l’aggravante di due rigori sbagliati) e la clamorosa scoppola rimediata sul campo del Pescara (6-0). A questo punto, servirebbero tre vittorie – con Modena, Bari e Reggina, tre squadre che ormai hanno ben poco da chiedere al campionato – e almeno un pareggio nello scontro diretto di Empoli per evitare la retrocessione diretta e agganciare almeno i playout.
È questa, attualmente, l’unica speranza cui può aggrapparsi il Vicenza ora ritornato in mano a Gigi Cagni dopo l’esonero del tandem Beghetto-Zanini, consegnato a un terz’ultimo posto da brividi. Una speranza che implica però un miracolo, considerata la media-punti dell’intero girone di ritorno, contraddistinto dall’anemia in fase realizzativa e dalle falle difensive. Quella vista finora sembra una compagine incapace di rialzare la testa, debole in tutti i reparti e psicologicamente smarrita.
Se Cagni riuscirà a recuperarla facendole cambiare decisamente passo e mentalità, si guadagnerà il nuovo ingaggio grazie a una rimonta sbalorditiva. Altrimenti, le porte del baratro si spalancheranno definitivamente e il futuro – non solo sportivo, ma anche societario – diverrà una totale incognita.
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