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C’è anche Vicenza, con Confartigianato e Cooperativa Margherita, accanto ai partner spagnoli e romeni per il progetto europeo “Mind Inclusion 3.0” che ha lo scopo di favorire l’inclusione delle persone con disabilità intellettive.

C’è anche Vicenza, per l’Italia assieme a Trento, tra i Paesi, gli altri due sono Spagna e Romania, impegnati nel progetto europeo “Mind Inclusion 3.0” per l’inclusione delle persone con disabilità intellettive, progetto che ha ottenuto lo scorso anno un contributo di 400mila euro all’interno del programma Erasmus+.

Le nuove politiche adottate all’interno dell’Unione Europea si stanno concentrando sull’inclusione sociale e sull’empowerment anche delle persone con disabilità intellettiva, tanto che la Commissione Europea ha pubblicato la Strategia UE 2021-2030 per i diritti delle persone con disabilità. Tuttavia, l’attuazione delle politiche non è sempre facile né uguale in tutta l’Unione Europa e rimane ancora molto da fare per rendere le comunità, e i nuovi strumenti digitali, veramente inclusivi. 

Evidenze dimostrano che esiste un rischio maggiore di povertà ed esclusione sociale (fino al 10% in più) per le persone con disabilità (Eurostat 2019) e il rischio aumenta se si considerano le persone con disabilità intellettiva rispetto a quelle con disabilità fisica. All’intero dell’Unione Europea solo il 50,8% delle persone con disabilità è impegnato in una attività lavorativa mentre il 37,6% risulta essere inattivo. Più di 1 milione di persone vive in istituti. L’epidemia da COVID-19 ha inasprito la situazione facendo registrare un aumento della condizione di isolamento delle persone con disabilità. Un ulteriore elemento di esclusione risulta inoltre essere il digital divide: le persone con disabilità hanno un accesso inferiore agli strumenti digitali e in tal senso rischiano di non riuscire a seguire il processo di digitalizzazione che ha subito una consistente accelerazione proprio in concomitanza con l’emergenza epidemiologica. 

Per capire meglio quindi come intervenire, quali strumenti utilizzare, programmare un piano di lavoro e di interventi, i partner del progetto sono stai coinvolti in un meeting di due giorni ospitato in Confartigianato Imprese Vicenza, uno degli attori del progetto assieme alla Cooperativa Margherita di Sandrigo, e Social IT – Software e Consulting di Trento, compagnia italiana specializzata nel settore socio-sanitario. Dalla Spagna sono arrivati i rappresentanti di Polibienestar – Universidad de Valencia e Fundacion Intras, un’impresa sociale e istituto di ricerca spagnolo sulla sanità, che è anche capofila del progetto. Infine dalla Romania sono stati ospiti a Vicenza Asociatia Pro ACT Suport e Fundatia ROMTENS di Bucarest. 

Il progetto prevede che per i prossimi tre anni i partner collaborino per favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità (in questo caso intellettiva) all’interno di realtà produttive a contatto con il pubblico (ad esempio panifici, ristoranti, auto riparatori…).  Per fare ciò il percorso intende combattere le discriminazioni attraverso l’ausilio di nuove opportunità di formazione digitale flessibile, strumenti digitali e miglioramento delle competenze delle parti interessate e più in generale delle comunità coinvolte. Proprio in un’ottica di inclusione, l’iniziativa quindi si rivolge a tre target di soggetti coinvolti: persone con disabilità intellettiva (e fisica), persone che le supportano (assistenti, professionisti sociali, ecc.) e proprietari e gestori di luoghi e spazi che le persone con disabilità frequentano o potrebbero frequentare.
MI3.0 fornirà a questi target un’educazione digitale e aperta, sviluppando un Centro di Apprendimento Online che sarà sostenuto dalla creazione e sviluppo di analoghi centri di apprendimento locali gestiti dai partner, per dare concrete opportunità di formazione per la promozione dell’inclusione sociale. Tale possibilità si avrà sfruttando l’APP e la metodologia, nata durante il progetto MI2.0, creata insieme a persone con disabilità intellettive e fisiche che ha come obiettivo di supportare le persone con disabilità all’accesso e alla valutazione dei luoghi pubblici in base alla loro inclusività. Una metodologia che favorisce il coinvolgimento dei partecipanti e di tutti i cittadini interessati che potranno accrescere le proprie capacità e competenze e trasferirle poi all’interno delle proprie comunità, rendendole più inclusive e accoglienti.

Comunicato 15