STRISCIA BIANCOROSSA: ALLA RICERCA DELLA SOLIDITÀ
 La partita di questo sabato 17 al Menti contro il Novara rappresenta un’occasione da non sprecare per riprendere a fare bottino pieno dopo il punto ottenuto sul campo del Cittadella (2-2).    E, soprattutto, per ritrovare un Vicenza in grado di mantenere nell’arco di tutti i novanta minuti la stessa intensità. Ciò che non è accaduto nel derby con i granata, durante il quale, a un primo tempo gagliardo e non a caso conclusosi in vantaggio grazie alla rete del ritrovato Malonga su assist di Plasmati, ha fatto seguito una ripresa iniziata nel peggiore dei modi, con i padroni di casa dimostratisi presto capaci di recuperare e poi di trovare il raddoppio, fortunatamente pareggiato nel finale dalla rete di Gentili. Un frangente di match in cui i biancorossi sono apparsi improvvisamente impauriti e in balia delle folate offensive avversarie, a testimonianza di una condizione psicologica piuttosto fragile e sul cui rafforzamento dovrà puntare il lavoro di mister Breda. Va pure detto che la squadra presentatasi al Tombolato di Cittadella era ancora frutto di scelte obbligate a causa dell’indisponibilità di alcuni elementi (a proposito, sarà lungo lo stop di Gavazzi), ma l’impressione è che questo Vicenza sia ancora a metà del guado nel suo percorso verso una configurazione “di squadra” più solida e continua. I momenti di prestazione convincente non mancano, ma ad essi si alternano ancora troppe leggerezze. E forse l’emblema attuale del Vicenza può essere Carlo Pinsoglio, il portiere, in grado di sfornare ottimi interventi e, al tempo stesso, distrazioni fatali.
La partita di questo sabato 17 al Menti contro il Novara rappresenta un’occasione da non sprecare per riprendere a fare bottino pieno dopo il punto ottenuto sul campo del Cittadella (2-2).    E, soprattutto, per ritrovare un Vicenza in grado di mantenere nell’arco di tutti i novanta minuti la stessa intensità. Ciò che non è accaduto nel derby con i granata, durante il quale, a un primo tempo gagliardo e non a caso conclusosi in vantaggio grazie alla rete del ritrovato Malonga su assist di Plasmati, ha fatto seguito una ripresa iniziata nel peggiore dei modi, con i padroni di casa dimostratisi presto capaci di recuperare e poi di trovare il raddoppio, fortunatamente pareggiato nel finale dalla rete di Gentili. Un frangente di match in cui i biancorossi sono apparsi improvvisamente impauriti e in balia delle folate offensive avversarie, a testimonianza di una condizione psicologica piuttosto fragile e sul cui rafforzamento dovrà puntare il lavoro di mister Breda. Va pure detto che la squadra presentatasi al Tombolato di Cittadella era ancora frutto di scelte obbligate a causa dell’indisponibilità di alcuni elementi (a proposito, sarà lungo lo stop di Gavazzi), ma l’impressione è che questo Vicenza sia ancora a metà del guado nel suo percorso verso una configurazione “di squadra” più solida e continua. I momenti di prestazione convincente non mancano, ma ad essi si alternano ancora troppe leggerezze. E forse l’emblema attuale del Vicenza può essere Carlo Pinsoglio, il portiere, in grado di sfornare ottimi interventi e, al tempo stesso, distrazioni fatali.
