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SARTOR: “BASTA CON LA “FAVOLA” DELL’EVASIONE NELLE PICCOLE IMPRESE”

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21/06/2006SARTOR: "BASTA CON LA "FAVOLA" DELL’EVASIONE NELLE PICCOLE IMPRESE"_x000D_
"Quando la coperta si fa corta, i prepotenti cominciano a tirare". Questo il commento del presidente Confartigianato del Veneto, Vendemiano Sartor, alle recenti dichiarazioni, provenenti da più parti, non ultime quelle di area industriale, per cui causa dei mali delle nostre finanze sarebbero solo gli "autonomi" accusati di dichiarare e quindi pagare al fisco meno di un metalmeccanico."La situazione del bilancio dello Stato Italiano è seria, quanto preoccupante – prosegue Sartor- e non si cura certo con le frasi ad effetto o con battute qualunquiste. Bisogna iniziare a fare le cose seriamente; proprio nella serietà della concretezza e nella determinazione possiamo dichiarare senza timore di essere smentiti, che gli imprenditori artigiani non sono secondi a nessuno in quanto a quello che versano nelle casse dello Stato."Certamente alcuni anni fa il sistema di prelievo fiscale italiano non era sufficientemente adeguato, evasione nella piccola impresa (i famigerati autonomi) ce n’era, ma da tale negligenza non erano esenti nemmeno le grandi imprese. Una indagine della Cgia di Mestre dimostrò chiaramente, a metà degli anni novanta, che "il 60% delle oltre 500.000 società di capitali (s.p.a., s.r.l., s.a.p.a., soc. coop., etc.) dichiarava da anni zero lire (in pratica non denunciavano nemmeno una lira al fisco) e del restante 40%, nel 1992, più della metà dichiarava un reddito sui 6 milioni di lire""In un decennio passi in avanti sono stati compiuti almeno per quanto riguarda l’artigianato, altrettanto non posso dire per i "signori dei bilanci certificati". L’introduzione degli studi di settore, sistema certamente perfettibile ed in alcuni casi ancora inadeguato a cogliere la complessa realtà economica delle pmi, ha avuto il merito di definire in modo statisticamente corretto quanto lo Stato si deve aspettare da ognuno di noi, in base a parametri non solo contabili ma anche economici e di struttura"."Ebbene, – continua il Presidente di Confartigianato del Veneto – nel corso del 2003 circa l’88% delle imprese artigiane italiane ha pagato quanto stimato dallo studio che le riguarda. Percentuale questa che è rimasta sostanzialmente invariata anche nella dichiarazione dei redditi relativi al 2004: 86%".A livello Veneto la percentuale di artigiani a posto con l’erario sale addirittura al 86,9% (di cui il 65,4% di ditte congrue e coerenti ed il 21,5% di ditte adeguate). Stiamo parlando di oltre 131mila imprese in regola su poco meno di 146mila."Possiamo quindi dire – conclude Sartor – con una certa tranquillità che lo Stato Italiano incassa dall’artigianato quasi quanto si aspetta. Non siamo così sicuri che questo valga per tutti".