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PANE “AL CARBONE VEGETALE”: ECCO COSA DICONO LE NORME CIRCA UN PRODOTTO DIVENTATO IMPROVVISAMENTE DI MODA

Il pane “al carbone vegetale” è diventato quasi una moda, facendo la sua recente comparsa, con il suo aspetto “nerissimo”, anche nelle botteghe di alcuni fornai della nostra provincia. Questo perché il carbone vegetale è considerato uno tra gli integratori più usati per le sue capacità curative, che lo rendono un rimedio naturale per alleviare alcuni disturbi della digestione.
A seguito della comparsa di tale prodotto, la categoria dei Panificatori Confartigianato ha ritenuto opportuno svolgere degli approfondimenti tecnico-giuridici in materia, al fine di dare indicazioni più precise agli operatori e ai clienti sulla utilizzazione di questo particolare ingrediente.
Dalla ricerca è emerso che il carbone vegetale, essendo sostanza organica naturale e non rilasciando pertanto sostanze di natura tossicologica, è stato ritenuto sicuro dal Ministero della Salute, che lo ha ammesso come integratore alimentare.
Però la normativa europea sugli additivi, aromi ed enzimi, ritiene il carbone vegetale un colorante, e ne disciplina l’utilizzo ammettendolo soltanto in alcuni generi alimentari. Per i prodotti da forno la normativa quindi prevede che in tutti i vari tipi di pane, sia per forma (panino, pagnotta, rosetta, michetta, filone, eccetera) che per varietà di ingredienti aggiunti (pane all’olio, pane al latte, pane al sesamo…), il carbone vegetale non possa essere utilizzato. È ammesso invece per tutti gli altri prodotti definiti “prodotti da forno fini” (ad esempio grissini, cracker, taralli, friselle …) a condizione però che vi sia una necessità tecnologica per  il suo impiego e con un utilizzo proporzionato al raggiungimento della finalità di colorante naturale.
“La novità ha suscitato la curiosità di molti – commenta il presidente dei Panificatori Confartigianato vicentini, Ruggero Garlani – e chi ha provato questi prodotti dice siano buoni. Difficile capire se l’acquisto sia dettato dal fatto che il carbone vegetale fa bene, o perché è la moda del momento. Non si tratta comunque di un prodotto nocivo, essendo permesso dal Ministero della Salute”.