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EDILIZIA. SIGLATO IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO DELLE IMPRESE ARTIGIANE DELL’EDILIZIA

Riguarda in Veneto oltre 47mila dipendenti

Confartigianato Edilizia – ANAEPA e le altre Associazioni artigiane del settore edile hanno firmato con i Sindacati di categoria (Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil) l’accordo per il rinnovo del contratto del settore, scaduto il 31 dicembre del 2012.
“Il nuovo accordo –spiega Paolo Bassani, presidente regionale veneto degli Edili e Vice Nazionale di ANAEPA- interessa, solo in Veneto, circa 47.000 lavoratori dipendenti (200mila in tutta Italia), e conferma il modello contrattuale basato sul ruolo del contratto nazionale e della contrattazione di secondo livello. Ci tengo  a sottolineare –prosegue- che l’aumento concordato, ha esclusivamente recuperato il potere d’acquisto delle retribuzioni (IPCA) subita dai salari rispetto all’inflazione reale degli ultimi 3 anni e quella prevista per i prossimi 2, ottenuta, però, spostando in avanti nel tempo gli aumenti salariali. Un adeguamento che tiene quindi conto delle necessità dei nostri lavoratori senza però pesare in maniera eccessiva sui bilanci delle nostre imprese già in forte difficoltà. Difficoltà riconosciuta anche dalla compagine sindacale che ha firmato, ad esempio, senza la previsione di arretrati e senza la corresponsione di un importo una tantum per il periodo di carenza contrattuale”.
L’aumento previsto per tutta la durata del contratto (di 3 anni e 3 mesi, dal 1° gennaio 2013 fino al 31 marzo 2016) è pari complessivamente a 84,62 euro lordi per il primo livello, a 97,31 per il secondo, e a 110 al terzo livello. Gli aumenti saranno suddivisi in tre tranches con decorrenza gennaio 2014, gennaio 2015 e dicembre 2015.
“La trattativa è stata lunga (oltre un anno) e complessa per l’intensificarsi della crisi, ma ha portato alla sigla di un Contratto davvero unico –precisa Bassani-. E’ la prima volta nella storia infatti, che il contratto artigiano viene siglato prima di quello industriale dell’ANCE, ma soprattutto scardina il “blocco” sulle Casse Edili. Non solo offre una nuova e più completa rappresentatività dei lavoratori e delle imprese artigiane all’interno della Bilateralità Industriale ma apre alla possibilità, nel caso di mancato rispetto del ruoli, di costituire nuove Casse. Una grande conquista per molte regioni d’Italia. Gli impegni assunti dalle parti infine, riguardano anche la revisione dei meccanismi dell’Anzianità Professionale Edile (APE) e l’EVR (elemento variabile della retribuzione).
“Per dare un futuro al nostro comparto –conclude Paolo Bassani– è però necessario che ora le Organizzazioni Imprenditoriali e i Sindacati dei lavoratori si impegnino congiuntamente per individuare misure ed iniziative finalizzate al rilancio del settore, in particolare con riferimento all’elevato costo del lavoro che penalizza la redditività delle imprese”.