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Contagio da Covid 19, il lavoratore può averlo contratto in altro luogo. Venzo : “Non ha senso dare per scontato che il contagio sia avvenuto in azienda e che la responsabilità ricada quindi sull’imprenditore”

Una nuova preoccupazione assilla in questi giorni di ripartenza gli imprenditori, già impegnati a riprendere l’attività con mille pensieri legati alla messa in sicurezza delle proprie aziende e alla loro sostenibilità legata alle incertezze di mercato: il rischio contagio Covid tra il personale.
“Il nostro è un chiaro e netto no alla responsabilità diretta dell’imprenditore per eventuali contagi da Covid19 – sottolinea Sandro Venzo, delegato alle politiche per il lavoro, formazione e scuola di Confartigianato Imprese Vicenza -. Le nostre Imprese stanno applicando ogni forma di prevenzione legata ai protocolli di sicurezza, e non è giusto ‘scaricare’ anche questa responsabilità sull’imprenditore. Non è, infatti, possibile avere la certezza di come un contagiato possa aver contratto il virus, che magari circolava già in altri ambienti frequentati al di fuori dell’azienda. Se questo fosse l’assurdo assunto qualche imprenditore potrebbe trovarsi a pagare per colpe non sue. In pratica sarebbe come chiamare a processo la casa costruttrice di un’arma da fuoco usata da un assassino per uccidere! Chiediamo perciò al Governo di fare chiarezza e togliere ogni dubbio su questo argomento”.

Sulla questione si è espresso sottosegretario vicentino Achille Variati che, nel corso della trasmissione televisiva “Prima serata” (in onda su TVA Vicenza) è stato sollecitato da una domanda diretta.
“È evidentissimo che un datore di lavoro non può avere la responsabilità diretta di un lavoratore che si ammala, perché non può sapere dove abbia contratto il virus. L’unica cosa che dev’essere chiesta al datore di lavoro – ha asserito il sottosegretario – è di rispettare i protocolli di sicurezza. Quando un imprenditore avrà risposto positivamente a quei protocolli è a posto. Punto a capo. Dentro al decreto ci saranno delle norme precise da questo punto di vista; secondo alcuni non ce n’era bisogno, ma ritengo dovesse essere chiaro”.

“Il Governo deve assolutamente fugare ogni dubbio in merito – aggiunge Venzo – , bene ciò che ha detto Variati, il rischio è che alcuni imprenditori decidano di non riaprire perché spaventati temendo, in caso di un lavoratore ammalato, gli effetti potenziali sulle responsabilità penali”.
Proprio sulla non responsabilità del datore di lavoro in caso come questo, si è espresso anche il Ministro allo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli nel corso della trasmissione radio Radio24 Mattino in onda stamane (venerdì 15, dnr): “Le imprese che rispettano il protocollo e che consentono ai propri lavoratori di lavorare in sicurezza non possono rispondere di contagi che non possono essere dimostrati essere avvenuti all’interno dell’azienda. Questo è un principio sacrosanto”. E alla domanda se questo verrà scritto, il Ministro ha detto: “Il Governo e il Parlamento si dovranno occupare di questo tema”.