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CONFARTIGIANATO VICENZA SULLA LEGGE DI STABILITÀ: SÌ CON RISERVA AL REGIME FORFETTARIO, RICHIESTE PER FRANCHIGIA IRAP E DEDUCIBILITÀ IMU

Nella Legge di Stabilità 2015 non mancano aspetti che Confartigianato Vicenza giudica rilevanti per le piccole imprese, a iniziare dal colpo di spugna sugli attuali regimi contabili agevolati, che vengono sostituiti da un nuovo regime forfetario dove il reddito d’impresa viene determinato applicando ai ricavi un certo coefficiente di redditività, differenziato a seconda dell’attività, e viene assoggettato a un’imposta sostitutiva Irpef del 15%. Ad esempio, un’impresa del settore servizi con ricavi dichiarati pari a 20.000 euro e una percentuale di forfettizzazione del reddito del 67% sarà soggetta all’imposta del 15% su un reddito pari a 13.400 euro.
A giudizio di Confartigianato Vicenza, l’introduzione del regime forfettario è da valutarsi positivamente nell’ottica della semplificazione fiscale, in quanto riduce al minimo gli adempimenti connessi alla tenuta della contabilità. Lascia invece qualche perplessità l’attuale limite di ricavi previsto per l’accesso e la permanenza nel regime, che si attesta per la maggior parte delle attività di servizi a 20.000 euro, addirittura 15.000 per quelle di costruzione. Tale soglia appare, infatti, troppo bassa e vincola l’utilizzo del regime a realtà economiche estremamente marginali, non raggiungendo l’obiettivo di “semplificare la vita” a una platea più ampia di imprese. Le soglie quindi – osserva l’associazione – vanno elevate, anche nella considerazione che attualmente si collocano molto al di sotto di quelle previste per il vigente regime dei contribuenti minimi.
Sempre in riferimento alla Legge di Stabilità, Confartigianato ha proposto in particolare tre emendamenti ad alcune norme fiscali, ritenendoli rilevanti per le aziende dal punto di vista tributario. Il primo riguarda l’innalzamento della franchigia Irap dagli attuali 10.500 euro a 15.000 a favore delle imprese di piccole dimensioni, che di fatto vengono in tal modo esentate dal pagamento dell’imposta. Il secondo intervento mira a rendere l’Imu pienamente deducibile dal reddito d’impresa, superando l’attuale disposizione che ne limita la deducibilità al solo 20%. Infine, Confartigianato ha richiesto che la ritenuta sui bonifici relativi a ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche resti fissata all’attuale misura del 4%, senza operare il prospettato aumento all’8%, al fine di non aggravare la situazioni di scarsa liquidità in cui si trovano le imprese.