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Confartigianato Imprese Vicenza incontra i candidati berici alle Regionali

In vista della tornata elettorale del 20/21 settembre, la Giunta di Confartigianato Imprese Vicenza incontrerà i rappresentanti provinciali delle liste in lizza per le elezioni regionali. Gli appuntamenti saranno tre a partire dal 3 settembre e prevedono la presenza delle liste delle due coalizioni e di quelle che hanno deciso di presentarsi da sole. Naturalmente, gli incontri si svolgeranno in ambienti appositamente allestiti della sede provinciale, in piena sicurezza e nel rispetto delle norme del distanziamento sociale.

Già a fine luglio, Confartigianato Veneto aveva presentato un documento, inviato alle segreterie delle liste in lizza, con il quale ricordava le priorità di respiro regionale del territorio e delle imprese raccolti con il fattivo contributo delle diverse componenti territoriali della Federazione regionale. “Abbiamo realizzato e presentato un articolato ‘pro-memoria’ sulle priorità, necessità, possibilità di sviluppo e di sostegno, che toccano da vicino le nostre aziende e in generale il tessuto produttivo e sociale della Regione – ricorda Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza e Veneto -. Abbiamo proposto una riflessione che intende portare un contributo al dibattito tra le forze sociali sulle strategie di rilancio dello sviluppo socio-economico individuando i macro-temi portanti per il governo della Regione Veneto nel quinquennio 2020-2025 e avanzando proposte di specifiche politiche regionali; temi sui quali vigileremo tenendo alta l’attenzione, considerato anche il difficile momento che abbiamo vissuto e che speriamo di superare quanto prima”.
“Partendo da questi punti, Confartigianato Imprese Vicenza si è focalizzata su alcune tematiche provinciali di interesse per le imprese e per il territorio, i cui risvolti che abbiamo ritenuto essere di grande importanza proprio per la conformazione del nostro tessuto imprenditoriale vicentino e quindi meritevoli di un’attenzione particolare da parte dei candidati regionali”, spiega il vice presidente Gianluca Cavion.
A partire dalla trasformazione dell’impresa manifatturiera che ha una forte concentrazione di presenza sul territorio vicentino, in particolare in alcune aree, che merita di essere valorizzata con politiche che promuovono le nuove tecnologie e la formazione e riqualificazione del capitale umano. Quindi, nel rapporto scuola- mondo del lavoro-istituzioni, particolare attenzione andrà posta ad interventi (economici e non solo) che siano mirati, programmati e funzionali alle necessità dell’impresa anche con la “costruzione” di figure professionali driver in grado di portare innovazione nelle imprese. Una formazione “a misura” aziendale, ma anche politiche del lavoro che intercettino i giovani e percorsi di carriera anche per i meno giovani.
Altri grandi temi sono l’accesso al credito per le imprese, che devono poter contare anche su strumenti di finanziamento alternativi, e il rafforzamento della patrimonializzazione delle piccole e micro imprese. Il tutto anche per favorire gli investimenti nelle nuovo formule di commercio online e per approcciarsi ai mercati internazionali con preparazione.
Infine turismo, welfare e sanità. Nel primo ambito sarebbe utile poter operare all’interno di un approccio regionale sistemico, più che di singole “esperienze”, in grado di fare da traino; per quanto invece riguarda il secondo si deve pensare a promuovere più efficacemente i sistemi di welfare, in ottica di conciliazione dei tempi lavoro/famiglia che a tutela e supporto dell’imprenditoria femminile. Con riguardo alla sanità, bisogna puntare al rafforzamento della continuità assistenziale tra ospedale e territorio, potenziando le strutture sanitarie di cure intermedie (gli ospedali di comunità, le Unità riabilitative territoriali, Hospice…), le Medicine di gruppo integrate, le strutture socio-sanitarie residenziali e semiresidenziali (RSA, i Centri diurni, ecc.) e ogni altra modalità organizzativa utile a promuovere un’assistenza più vicina possibile ai cittadini/pazienti.

E su tutto, un necessario miglioramento del modo di lavorare delle P.A., che spesso operano con metodi e procedure non adeguate alla contemporaneità, di fatto rallentando l’attività d’impresa, pensando anche a forme di associazionismo comunale che possono portare efficienza e riduzione dei costi.