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TUTELA DEL MADE IN ITALY: POSITIVO CONFRONTO CONFARTIGIANATO MODA CON ON. MARCO REGUZZONI

22/02/2010TUTELA DEL MADE IN ITALY:  POSITIVO CONFRONTO CONFARTIGIANATO MODA CON ON. MARCO REGUZZONIAmpia disponibilità a prendere in considerazione proposte emendative e migliorative del testo; apertura di un "canale privilegiato" alle esigenze del contoterzismo e l'impegno a calendarizzare la Proposta di Legge in Senato entro Febbraio, anche perché ormai avendo ottenuto una approvazione unanime in Aula alla Camera e, dopo l'audizione alla commissione Industria al Senato, il via libera di tutte le organizzazioni datoriali, non "dovrebbero" sorgere altri impedimenti.Sono questi i principali risultati dell'incontro tenutosi a Montecitorio tra una delegazione della Federazione della Moda di Confartigianato e l'On. Marco Reguzzoni, organizzato per esporre quella che è la posizione della Federazione in merito alla Proposta di Legge 2624 "Reguzzoni-Versace" sulle Disposizioni concernenti la commercializzazione di prodotti tessili e della pelletteria e calzaturieri. All'incontro, organizzato in tempi strettissimi grazie all'interessamento dell'Onorevole rodigina della Lega Nord Manuela Munerato, ha visto un'ampia presenza di rappresentanti della Confartigianato del Veneto a partire dal Segretario Regionale Luciano Braga, il presidente regionale della moda Giuliano Secco e del bellunese Tiziano De Toffol Presidente nazionale dell'Occhialeria. Con loro il Presidente della Federazione Moda di Confartigianato Giuseppe Mazzarella e dei Tessili Andrea Belli. Presente inoltre l'On. Alessandro Montagnoli. "Il marchio Made in Italy deve essere certificato e ciò si può fare solamente attraverso l'adozione di norme che prevedano la tracciabilità delle fasi produttive. Questa la nostra premessa -spiega Giuliano Secco, Presidente regionale del TAC- che ci porta ad appoggiare pienamente la Proposta di Legge. Ma, al fine di evitare che si possa  etichettare Made in Italy qualsivoglia prodotto le cui fasi lavorative di maggior pregio siano avvenute in altro Paese, prevedendone solo due, anche di scarso valore eseguite in Italia, abbiamo proposto che si privilegi la valorizzazione delle produzioni già Made in Italy che però possono godere, tramite la tracciabilità, dell'evidenza dei processi produttivi realizzati nel territorio italiano piuttosto che definire le produzioni che possono avvalersi della dicitura Made in Italy". "La norma, certamente migliorabile -dichiara Tiziano De Toffol, Presidente nazionale dei produttori di Occhiali- resta comunque uno stimolo fondamentale per accelerare la discussione europea in ordine alla introduzione dell'obbligatorietà dell'indicazione di provenienza, almeno per alcune categorie di prodotti. Ed anche se oggi dovesse restare delimitata al settore del tessile, va considerata come una prima sperimentazione da valutare, aggiornare ed eventualmente allargare ad altri settori produttivi a partire, ovviamente dall'occhialeria".L'On Reguzzoni, si è detto in chiusura "disponibile a prendere in considerazione nostre proposte emendative che, se ritenute valide e necessarie, si è impegnato a veicolare in ogni momento sia al Senato sia alla Camera".