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SISTRI. SBALCHIERO: “NUOVA INCHIESTA DEL GIP DI NAPOLI SIA ‘PIETRA TOMBALE'”

“Le 22 nuove misure cautelari in carcere –tra le quali spiccano i domiciliari a Carlo Malinconico, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio- emesse dal gip del tribunale di Napoli nell’ambito di un’inchiesta sulla corruzione anche di pubblici ufficiali per la gestione del Sistri, il sistema di rilevamento dei rifiuti affidato nel dicembre 2009 direttamente dal Ministero dell’Ambiente alla Selex Service Management Spa, società del gruppo Finmeccanica di oggi, devono diventare la pietra tombale di un sistema che non ha mai funzionato”!
A chiederlo direttamente al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini è Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto che prosegue: “Altro che nuovo decreto pronto, altro che registrazione della Corte dei Conti, altro che pubblicazione in Gazzetta e soprattutto altro che entrata in vigore il 3 marzo 2014. Il nuovo decreto sul SISTRI non deve proprio essere emanato. l’immediata cancellazione del Sistema Integrato di Controllo della Tracciabilità di Rifiuti è un dovere morale ed un atto dovuto. Alla consapevolezza della inutilità, inefficienza ed inaffidabilità del sistema, da noi periodicamente denunciate nel corso degli ultimi quattro anni, il lavoro di indagine della magistratura pone in risalto una volta di più uno scenario di malaffare, sprechi e vessazioni che non possono e non devono restare impuniti”.
“Ai 100 milioni di euro di tassa Finmeccanica, (come è stato ribattezzato dagli autori di una inchiesta del quotidiano La Repubblica di un anno fa circa, il contributo annuale che 400mila imprese hanno inutilmente versato per due anni), la nostra regione ha contribuito alla grande –prosegue Sbalchiero-: oltre 40 mila aziende tra produttrici di rifiuti e gestori (trasporto e smaltimento) che hanno speso quasi 18 milioni di euro per iscriversi, acquistare oltre 50mila chiavette usb e quasi 9mila black box. Il 60% di queste sono aziende artigiane. Credo sia difficile spiegare alla pulitintolavanderia di Valdagno (VI) che i suoi 240 euro sono andati a finanziare un colosso come Finmeccanica in una sorta di azionariato diffuso obbligatorio e forzato”.
“Ci tengo a sottolineare –conclude il Presidente- che come Confartigianato, sia nazionale che regionale veneto, non ci siamo mai rassegnati a dover applicare questo sistema lunare di tracciabilità. Lo abbiamo contrastato, accusato (ricordo la pagina acquistata sui giornali a maggio 2011 per denunciare, dopo il click-day che non volevamo più gettare i nostri soldi nei rifiuti) ed analizzato nei suoi bachi tecnologici e normativi. Speriamo che oggi, di fronte a reati contestati gravissimi, che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata all’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, corruzione di pubblici ufficiali e dichiarazioni fraudolente, il Ministero si convinca una volta per tutte di cambiare strategia”.
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