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Saper vedere lontano

Grazie ad Alfredo Saccardo, imprenditore artigiano odontotecnico, dal Consiglio di Mestiere di Confartigianato Vicenza

“Siamo nani sulle spalle di giganti” è una vecchia espressione medievale dalla quale si possono trarre due diverse dimensioni, opposte fra loro all’apparenza.
La prima, riguarda il valore dell’eredità culturale che ci viene trasmessa, che si riceve da chi prima di noi ha percorso le strade della vita.
La seconda, la capacità e la coscienza di saper vedere più avanti, proprio perché siamo sulle spalle di chi ci ha preceduto e possiamo, e dobbiamo sapere/vedere con maggiore lungimiranza.
La fierezza di saper fare questo deve sempre raccordarsi con l’umiltà di ricordare da dove ci proviene la base del nostro sapere. Sia il sapere tecnico, ma ancora più quel sapere emotivo del fare impresa, di essere modello di impegno, modello con dignità professionale ancora da conquistare, ancora da essere riconosciuta.

Nei giorni scorsi ci ha lasciato Alfredo, che ci ha fatto dono del suo lavoro, quello tecnico, e della sua eredità, quella di sapere fare impresa.
Patrimonio costruito in anni in cui il sapere tecnico non andava di pari passo con il riconoscimento d’impresa. O non era un fatto scontato.

Un artigiano che ha operato in anni nei quali ha dovuto imporsi come imprenditore artigiano in un settore, l’odontotecnica, nel quale c’era molta conoscenza e competenza tecnica ma con ancora molta strada da percorrere nel fare rete. Nel quale oltre alla padronanza delle tecniche, al saper innovare i processi produttivi, era necessario “costruire” un senso di categoria per procedere in rete affinché crescesse anche il riconoscimento, la conquista di una dignità professionale ancora da venire.

In questo si manifesta l’eredità lasciataci da Alfredo Saccardo.

Un esempio significativo, quando nel finire degli anni 1960 ha posto la questione di una remunerazione che fosse in linea con i costi aziendali, che ponesse le basi di un listino minimo che permettesse la gestione.
Mettendoci la faccia, ha dovuto subire le reazioni e pressioni del mercato di riferimento con alle spalle la responsabilità verso i suoi tanti collaboratori. Ma grazie all’aiuto e lo stimolo convinto dei più vicini, assieme hanno proseguito il cammino con determinazione.

Pioniere nel fare, ma ancora più nel saper fare impresa in un settore dove molte pagine dovevano ancora essere scritte. Ancora oggi possiamo e dobbiamo impegnarci con lo stesso spirito di condivisione che animava Alfredo e i colleghi che in quegli anni gli furono a fianco.

Anche con spirito di competizione, come deve essere, ma con la capacità di vedere oltre e di progettare con lungimiranza e con la fiducia derivante da quello che siamo grazie alle spalle che ci possono far vedere oltre la miopia dei piccoli interessi personali.
Ovvero l’esempio e la storia che ci è stata donata.
Grazie Alfredo