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MAXI SEQUESTRO DI OCCHIALI DA SOLE IRREGOLARI AL CENTRO INGROSSO CINA OPERAZIONE DELLA POLIZIA MUNICIPALE ASSIEME AL PERSONALE ISPETTIVO DELLA CAMERA DI COMMERCIO

Gli articoli privi dell’etichettatura Ce

Gli Agenti della Squadra Attività Economiche di Padova hanno sequestrato circa 500 occhiali da sole in un padiglione del Centro Ingrosso Cina. Il sequestro è scattato al termine di un servizio di controllo sulle etichettature effettuato assieme al personale ispettivo della Camera di Commercio. Gli agenti hanno dapprima controllato il padiglione C dove è risultato tutto regolare e poi si sono spostati al padiglione P dove hanno riscontrato la presenza di numerosi articoli sprovvisti del marchio CE o con etichetta irregolare. Gli ispettori della Camera di Commercio hanno inoltre prelevato 8 paia di occhiali da sole per i quali è stata richiesta la produzione della documentazione tecnica attestante la regolarità. “Un plauso alle forze dell’ordine e agli ispettori della CCIAA di Padova per l’incessante e prezioso lavoro ma resta il dramma di una azione di contrasto che intacca solo in suprefice un fenomeno di proporzioni drammatiche” Ad affermarlo Tiziano De Toffol, Presidente regionale delle occhialerie. “I consumatori –prosegue- devono tornare a comperare italiano e pretendere che ciò che acqistano sia garantito per tutelare le nostre aziende e la nostra salute. La Politica invece dovrebbe fare di più in Europa dove proprio domani, al Consiglio Ue sulla competitività, il nostro Paese si ritroverà in minoranza nel pretendere che la tutela del “Made in” sia quanto meno applicata a tutti i settori della moda. La proposta della Lettonia, Presidente di turno dell’UE, prevede infatti di limitare la garanzia del “made in” al settore calzaturiero ed a parte di quello ceramico”. “C’è chi grida allo scandalo –conclude De Toffol- soprattutto per la grande occasione sprecata dal Governo Renzi, nel corso del precedente semestre a guida italiana dell’Ue. Io dico che la battaglia sulla tutela dell’origine italiana delle merci prodotte sul territorio nazionale doveva essere un punto essenziale della nostra politica europea da almeno quindi anni a questa parte. Sul tavolo degli imputati quindi, mi sento di mettere tutti i Governi che si sono succeduti in questi anni e non solo loro. La politica delle grandi imprese italiane soprattutto del settore moda, non è stata affatto trasparente. Un atteggiamento che ora un po’ sta cambiando. Speriamo che questa ritrovata attenzione per le filiere possano portare ad un epilogo almeno dignitoso”.