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IL TESTO IN PILLOLE DEL DECRETO CHE SBLOCCA I PAGAMENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. PASSI AVANTI PRO FORNITORI: L’ONERE DELLA PROVA NON SPETTA PIÙ A LORO MA AGLI ENTI TERRITORIALI

Il consiglio dei ministri poche ore fa ha finalmente varato il decreto che sblocca 40 miliardi in due anni destinati al pagamento dei debiti che la pubblica amministrazione ha contratto nei confronti dei suoi fornitori. Ecco i punti salienti del provvedimento (clicca qui per leggere il testo completo) per i troppi piccoli imprenditori che da anni ormai vantano crediti verso il settore pubblico.
  • esclusione dal patto di stabilità dei pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili di parte capitale (investimenti già effettuati dalle Pa) per un importo pari a 5 miliardi di euro per i Comuni, 1,4 miliardi per le Regioni, 500 milioni per quanto riguarda le amministrazioni centrali e altri 800 milioni per investimenti cofinanziati dai fondi strutturali europei;
  • istituzione di un fondo con dotazione di 26 miliardi di euro: 2 miliardi nel 2013 e 2 miliardi nel 2014 per i Comuni, 3 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014 per le Regioni, e infine 5 miliardi nel 2013 e 9 miliardi nel 2014 per i debiti delle Asl;
  • incremento delle erogazioni per rimborsi di imposta per 6,5 miliardi (2,5 miliardi nel 2013 e 4 miliardi nel 2014);
  • entro fine mese Comuni e Province devono fare richiesta di autorizzazione al Mef per i pagamenti, il quale darà il via libera entro il 15 maggio. Entro il 15 giugno gli enti territoriali dovranno invece comunicare alle imprese importi e tempistiche dei pagamenti, mentre il termine per il piano dei pagamenti è il 31 maggio. Non serve l’autorizzazione del Mef per i pagamenti fino al 50% degli importi programmati;
  • spetta alle amministrazioni pubbliche e non più alle imprese identificare i soggetti creditori e gli importi da pagare. In caso di richiesta di pagamenti per importi superiori alle disponibilità, il criterio è quello dell’anzianità del credito scaduto: prima i crediti non ceduti pro soluto (chi cede non garantisce sulla solvibilità del creditore, ndr), poi i crediti ceduti pro soluto;
  • i contratti di cessione dei crediti sono esenti da imposte e tasse, si allarga la possibilità di compensare crediti commerciali certificati con debiti fiscali iscritti a ruolo includendo l’accertamento con adesione, e la soglia di compensazione tra crediti e debiti fiscali si alza da 500mila a 700mila euro;
  • tutte le amministrazioni pubbliche sono obbligate a entrare nella piattaforma informatica per la certificazione costituita presso il dipartimento della Ragioneria generale dello Stato entro 20 giorni dall’entrata in vigore del decreto;
  • per liquidare i debiti commerciali ante 2012 non ancora estinti, entro il 15 settembre le amministrazioni locali devono produrre un elenco completo dei debiti commerciali scaduti o pendenti.