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Il controllo di gestione d’impresa strumento efficace per la continuità e il miglioramento dell’attività. Soprattutto in questa fase di ripartenza post emergenza

È più che evidente che l’emergenza sanitaria Covid-19, ha portato, e porterà, a disegnare nuovi scenari per le imprese. Evidenzia, infatti, Confartigianato Imprese Vicenza, che in questi primi sei mesi dell’anno si sono osservati fenomeni economici di forte impatto per le aziende: contrazione dei ricavi per mancate commesse, sia verso clienti italiani che esteri; mancate forniture di materie prime e semilavorati a causa del blocco della circolazione delle merci, con conseguenti consegne tardive ai clienti; blocco totale di alcune attività a causa del lock down imposto a livello normativo; ritardi nei pagamenti da parte dei clienti e quindi tensione di liquidità; aumenti dei costi delle forniture anche per effetti speculativi, con impatti negativi sulla marginalità della gestione; impatti sulla gestione del personale, con riorganizzazione in funzione delle differenti esigenze produttive; difficoltà di accesso al credito bancario; cambiamenti nelle abitudini dei consumatori e del mercato in generale.

Per quanto riguarda in particolare la riduzione dei ricavi, i dati raccolti all’osservatorio di Confartigianato Vicenza sulla fatturazione elettronica sulle quasi 3000 imprese che utilizzano la piattaforma, forniscono un quadro significativo in particolare sulla fatturazione ‘domestica’. Per quanto invece riguarda quella estera i dati risultano incompleti considerata la non obbligatorietà dell’utilizzo dello strumento elettronico. Dall’analisi dell’osservatorio emerge che l’impatto delle chiusure delle imprese e del calo dei consumi è stato molto marcato nei mesi da febbraio a giugno toccando il picco nel mese di aprile con un calo del fatturato domestico del 52% al quale vanno aggiunti un 23% per i mesi di marzo e maggio. Le categorie più colpite in aprile sono state l’Artigianato Artistico (-95%), il sistema Legno Arredo (-60.5%), il sistema Produzione (-54%). Presenta invece un calo meno rilevante (– 22%) il sistema alimentare a causa del fermo della ristorazione, pasticcerie, pizzerie ma favorito dall’aumento dei consumi alimentari.
Non vanno meglio i dati sulla liquidità delle imprese, nonostante i provvedimenti temporanei di sospensione di alcuni versamenti fiscali e di supporto finanziario.
“Quello che abbiamo vissuto, e stiamo vivendo, è un vero e proprio shock economico che impone un cambio di paradigma – commenta Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza-.  Gli imprenditori si sono trovati, letteralmente, dall’oggi al domani a dover fare i conti con una situazione inedita e improvvisa e che ancora non ha finito di produrre effetti. In tal contesto diventa sempre più discriminante, per la ‘tenuta’ e la sopravvivenza delle imprese, saper programmare al meglio le proprie risorse e avere un quadro chiaro di quanto e come poter affrontare gli imprevisti. In questo momento storico di grandi cambiamenti e incertezze diventa quindi fondamentale la pianificazione strategica e il monitoraggio dell’andamento aziendale con un percorso per una ‘sana gestione d’impresa’”.
Già prima dell’emergenza, Confartigianato Imprese Vicenza assisteva le imprese associate con consulenze tecniche specifiche e l’ausilio di efficaci strumenti operativi. Un servizio che ora diventa ancor più importante per le aziende. In particolare il ‘controllo di gestione’, storicamente poco utilizzato in modo strutturato, è uno strumento che consente all’imprenditore, grazie all’analisi consuntiva dei bilanci di esercizio e all’analisi prospettica, da realizzare attraverso budget e piano di medio-lungo periodo, di monitorare l’andamento aziendale e di avere una chiave di lettura oggettiva per condurre in modo sempre più performante la propria impresa.

La visione prospettica, in particolare, ha un’importanza fondamentale: pensare di gestire l’impresa unicamente sulla base delle risultanze di un bilancio consuntivo, chiuso mesi prima, senza avere sotto controllo l’andamento attuale e le previsioni di evoluzione futura è anacronistico e pericoloso per la sopravvivenza dell’impresa. Non a caso, è proprio sul principio di “continuità aziendale” che si basa anche il nuovo codice della crisi e dell’insolvenza, entrato in vigore parzialmente a marzo 2019 e che diventerà definitivamente operativo a decorrere dal prossimo anno.

Il Codice della crisi d’impresa ha apportato importanti modifiche sia alle procedure concorsuali, sia al codice civile in materia di impresa e società.  In particolare, è stata definita in modo puntuale la necessità per tutte le imprese, individuali e in forma societaria, di adottare strutture organizzative adeguate, in grado di far emergere tempestivamente eventuali segnali di potenziale crisi. Tutto ciò al fine di intervenire con le misure correttive più appropriate, in modo tempestivo, prima che la crisi diventi irreversibile.

L’impresa, attraverso il controllo e il monitoraggio costante della gestione, sarà in grado di conoscere in via preventiva le anomalie e di intervenire in tempi adeguati. 

Il beneficio sarà prima di tutto maggiore garanzia di continuità dell’impresa nel tempo e una più solida affidabilità dei partner commerciali. Ultimo aspetto, questo, di grande importanza e attualità, considerato che molte imprese in questi ultimi anni si sono trovate in difficoltà finanziarie a causa di problemi di insolvenza a effetto domino, generati da altre imprese appartenenti alla loro catena di rapporti commerciali.