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“DAL PRIMO ALL’ULTIMO GIORNO: BATTAGLIE SULL’ALTOPIANO”: IL 6 NOVEMBRE SI PRESENTA IL SETTIMO VOLUME DELLA COLLANA STORICA SULLA GRANDE GUERRA PROMOSSA DA FONDAZIONE MONTE DI PIETÀ E CONFARTIGIANATO VICENZA

L’appuntamento è all’Odeo del Teatro Olimpico

Mercoledì 6 novembre, all’Odeo del Teatro Olimpico di Vicenza e in collaborazione con l’Accademia Olimpica, verrà presentato (ore 18) il settimo volume della collana di pubblicazioni memorialistiche sulla Grande Guerra promossa dalla Fondazione Monte di Pietà e Confartigianato Vicenza.
Intitolato “Dal primo all’ultimo giorno: battaglie sull’Altopiano”, il libro è curato ancora una volta dagli storici Mauro Passarin e Paolo Pozzato e prosegue lungo il filone – intrapreso lo scorso anno con il Pasubio – di opere legate ai siti del Vicentino interessati dalla realizzazione dell’Ecomuseo della Grande Guerra.
Il volume è significativamente dedicato a Mario Rigoni Stern, indimenticabile cantore dell’Altopiano, la cui figura verrà ricordata dall’accademico olimpico prof. Paolo Lanaro; oltre agli interventi degli autori e dei promotori della pubblicazione, l’incontro vedrà la proiezione di suggestive e inedite immagini relative a testimonianze belliche (manufatti, cippi, lapidi) raccolte dall’associazione storica “Cimeetrincee”.
Osservano al proposito Mario Nicoli e Agostino Bonomo, presidenti della Fondazione Monte di Pietà e di Confartigianato: “Coglie esattamente nel segno il titolo di questo volume, che i curatori hanno scelto considerando che i luoghi dell’Altopiano furono i soli che sperimentarono il conflitto sul fronte italiano dal primo all’ultimo giorno. A questo esteso territorio allora di confine, solenne e dolce insieme, sono legate molte battaglie della Grande Guerra il cui ricordo rimane tragicamente indelebile. L’Ossario del Leiten, stanze come quelle del Museo di Canove, i tanti cimiteri tra i boschi, offrono la prova tangibile di quel che accadde lassù. E del resto non passa stagione senza che il terreno non restituisca qualche reperto bellico, qualche scheggia, qualche oggetto personale degli innumerevoli soldati che salirono in mezzo ai monti per non ridiscendere più a valle. Gli escursionisti che si imbattono in quei contorti lacerti ne provano un misto di stupore e di pietà, e quasi non possono sottrarsi al dovere umano e civile di saperne di più, di informarsi, trovando a loro disposizione una mole impressionante di pubblicazioni. C’è la grande letteratura, ci sono gli studi ricchi di documenti d’archivio, le ricostruzioni e le analisi degli storici, celebri diari personali. Una produzione immensa, che trova sempre nuove schiere di lettori attenti, appassionati e partecipi. Questo nostro contributo è in grado di svelare materiali anche stavolta pressoché inediti, fedele a una linea editoriale che è stata finora unanimemente apprezzata proprio per la sua specificità, per il risvolto ‘umano’ che la caratterizza”.