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Dal 1° gennaio saranno revisionati termini di accesso alla garanzia pubblica del Fondo centrale a favore delle micro, piccole e medie imprese. Ma a loro sostegno rimane l’impegno di Fidi Nordest

Cambiano le condizioni di accesso alla garanzia pubblica del Fondo Centrale per le Piccole e Medie Imprese. Dal 1° gennaio 2024, e per tutto il prossimo anno, sono infatti previste alcune modifiche dovute al ritorno graduale al modello di valutazione pre pandemia del Fondo di garanzia. 
Suddivise in fasce di rischio, le imprese valutate in fascia 5 (ovvero quelle che presentano situazioni più critiche) non potranno così più ottenere la garanzia pubblica, mentre per le altre saranno differenti le percentuali di garanzia concessa in base alle operazioni finanziarie richieste e, nel caso di esigenze di liquidità, in misura diversa in base alla fascia (dalla 1 alla 4) di appartenenza.
“Tutte le imprese, anche quelle in fascia 5 escluse dal Fondo Centrale, potranno comunque e sempre contare su Fidi Nordest, il confidi promosso da Confartigianato Imprese Vicenza, che ha come missione quella di sostenere le imprese più deboli agli occhi del sistema creditizio e finanziario, facendosi garante in quanto intermediario vigilato dalla Banca d’Italia e partner storico delle banche del territorio – spiega Alessandro Vicino presidente di Fidi Nordest-. Questo perché il nostro consorzio fidi nasce e si basa su carattere mutualistico e sulla conoscenza del valore dell’impresa oltre i numeri.”

“È facile immaginare un cambio di atteggiamento della banca a fronte della riduzione del 30% delle garanzie a copertura dei propri crediti. Questa misura impatterà in maniera prevalente sugli affidamenti a breve termine (durata a 12 mesi) come ad esempio le più comuni linee concesse per l’anticipazione dei crediti commerciali. Molte imprese quindi potrebbero trovarsi a ridiscutere con la banca sia gli importi degli affidamenti che le condizioni economiche, da mesi già in aumento – aggiunge Ruggero Camerra, delegato al Credito di Confartigianato Imprese Vicenza -. L’importanza di realtà come i confidi viene ribadita a fronte di questi cambiamenti, ad esempio intervenendo con garanzie integrative e soprattutto favorendo il dialogo tra banca e impresa. I colleghi di Fidi Nordest sono in quotidiano contatto con le banche sul territorio per definire accordi che favoriscano le imprese nell’accesso al credito, a condizioni che ne garantiscano la sostenibilità.” 

Operativamente, la misura massima della garanzia concessa dal Fondo Centrale a supporto di operazioni finanziarie per esigenze di liquidità, richieste da “micro, piccole e medie imprese” rientranti nelle fasce 1 e 2, sarà del 55%; percentuale che sale al 60 per le imprese in fascia 3 o 4.  Se invece l’oggetto è il finanziamento di programmi di investimento, o la richiesta arrivasse da PMI costituite o attive da meno di tre anni e quindi non valutabili sulla base del modello in uso, la percentuale di intervento del Fondo di garanzia rimane all’80%, com’è già anche oggi.

La garanzia dell’80% varrà anche per le operazioni di microcredito che, da inizio anno, aumenteranno l’importo massimo finanziabile a 40 mila euro, rispetto agli attuali 25 mila. La stessa tipologia di operazioni potrà aumentare sino a 80 mila euro se l’impresa sceglierà di rivolgersi a un soggetto garante autorizzato dal Fondo, come Fidi Nordest che garantirà sempre per l’80%.

Quanto agli importi, il massimo garantito dal Fondo per singola impresa anche per il 2024 sarà di 5 milioni di euro ovvero, se si trattasse di sole operazioni finanziarie per investimenti garantite all’80%, un plafond di 6,25 milioni di euro di finanziamenti, mentre per esigenze di liquidità, un plafond di circa 9 milioni di euro di finanziamenti per imprese in fascia 1 e 2 garantite al 55%, o di circa 8,3 milioni di euro di finanziamenti per imprese di fascia 3 e 4 garantite al 60%. 

Infine, l’apertura del Fondo di garanzia anche alle imprese con un numero di dipendenti tra i 250 e i 499, a fronte del pagamento di una commissione pari all’1,25% dell’importo garantito, ha portato non pochi vantaggi alle microimprese: gratuità della garanzia pubblica e azzeramento della commissione di mancato perfezionamento in caso di rinuncia al finanziamento. Queste le principali novità per e aziende se saranno confermate dal Parlamento entro la fine dell’anno e che porteranno ancora una volta delle novità nei rapporti tra banche e imprese.