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Confartigianato ha monitorato in che modo i Comuni vicentini abbiano colto l’opportunità offerta dalla Legge 145/2018 che metteva loro a disposizione un totale di 6 milioni e 700 mila euro per la sicurezza di strade, scuole ed edifici pubblici.

Risultato: 119 gli interventi effettuati e 122 le imprese coinvolte

“Vigileremo su come saranno utilizzate queste risorse che rappresentano anche un’opportunità di lavoro per le imprese artigiane del territorio”, il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Agostino Bonomo, così si esprimeva a proposito di quei 6,7 milioni di euro messi a disposizione dei Comuni (sotto i 20mila abitanti) con la Legge 145 di fine 2018 per interventi di messa in sicurezza di strade, scuole ed edifici pubblici. Lavori la cui esecuzione doveva iniziare il 15 maggio scorso. Confartigianato, quindi, dopo quella data, attraverso le proprie sedi Mandamentali, ha iniziato a raccogliere i dati e a elaborarli per capire come i 112 Comuni coinvolti (oggi 105 per avvenute fusioni nel frattempo, ndr) abbiano investito quei contributi straordinari stanziati dal Governo.
“I dati emersi dall’analisi sono confortanti”, questo il commento di Nerio Dalla Vecchia – membro della Giunta di Confartigianato Imprese Vicenza con delega alle Politiche Territoriali- che ricorda come, “di fronte a questa opportunità per le aziende e il territorio, Confartigianato abbia posto la sua attenzione, andando a monitorare l’attività dei Comuni per capire innanzitutto come e quando tali contributi sono stati investiti e, soprattutto, quali sono state le aziende affidatarie dei lavori”.
“L’analisi dei dati, in particolare le tempistiche, le procedure e le scelte messe in atto, ci ha consentito di valutare, ad esempio, la sensibilità delle singole amministrazioni nei confronti nell’ottica degli appalti ‘a km zero’, ma soprattutto ci ha fornito ancora una volta la certezza, se mai ve ne fosse stato bisogno, che rilanciare gli investimenti pubblici è un ottimo volano per creare lavoro, generare ricchezza, favorire l’occupazione”, aggiunge Dalla Vecchia.
“Si è trattato – continua Dalla Vecchia – della grandissima opportunità per i sindaci di avere a disposizione tra i 40mila e i 100mila euro (in ragione della dimensione) per investimenti in opere pubbliche di manutenzione. Interventi che hanno sicuramente animato l’economia locale, considerato il fatto che vi erano a disposizione ben 6,7 milioni di euro per il territorio vicentino e che tali risorse sono state non solo tutte investite, ma hanno anche stimolato i Comuni (almeno un 10%) a implementare i propri bilanci con ulteriori fondi (in media +27%) da destinare ai lavori oggetto di spesa”.
Complessivamente sono stati 119 gli interventi. Ben 78 quelli eseguiti per la messa in sicurezza della rete stradale, compresi quelli che interessavano le piste ciclabili e i marciapiedi. Non si sono nemmeno trascurati gli interventi sulla pubblica illuminazione, che ha visto impegnati 13 Comuni. Per la messa in sicurezza degli edifici pubblici (scuole, palestre, cimiteri, biblioteche) sono stati previsti 24 interventi. In tre casi i lavori hanno riguardato la messa in sicurezza di caditoie e bacini per lo scolo delle acque piovane nonché, in un caso, l’implementazione della fibra ottica ai fini dell’estensione della rete di videosorveglianza in materia di sicurezza.
“Per la sistemazione di una strada o pista ciclabile, per altro interventi periodici programmati, non serve una progettazione particolare, non occorrono autorizzazioni, ed è uno dei lavori a maggiore ‘visibilità’ – prosegue Dalla Vecchia-. Certo è stato anche affrontato concretamente il tema della sicurezza, con investimenti mirati che hanno riguardato le infrastrutture e il patrimonio immobiliare pubblico che, come noto, causa la mancanza di adeguate risorse, spesso denota criticità in termini di manutenzione e obsolescenza. Ma gli interventi sulle scuole, ad esempio, sono più ‘facili’ da eseguire nel periodo estivo quando sono vuote, così come le palestre. Quanto agli edifici pubblici metterci mano vuol dire avviare un iter burocratico complesso che spesso coinvolge altri Enti e quindi a un rallentamento delle tempistiche dei lavori. Allora, se vengono messe a disposizione delle risorse il legislatore dovrebbe anche mettere le PA nelle condizioni migliori per poterle usare nei tempi e nei modi previsti”.
Fin qui il lato Pubblica Amministrazione, ma questi contributi straordinari hanno rappresentato anche un’occasione per le imprese del territorio. E, soprattutto su questo aspetto, l’analisi di Confartigianato ha puntato i riflettori.
“Al di là dei singoli interventi, infatti, la nota più positiva è che gli stessi sono stati eseguiti in 93 casi da aziende della nostra provincia a fronte di 25 aziende provenienti dal resto della regione, e solo due aziende sono risultate extraregionali. In alcuni casi, poi, i lavori era di portata tale da dover essere “spacchettati” e quindi affidati a più aziende per le parti di competenza”, conclude Dalla Vecchia.
Ancora, sul totale delle imprese coinvolte ben 111 (pari al 91%) sono artigiane o MPI. “Prevedendo e auspicando la ricaduta positiva della Legge sul tessuto produttivo del territorio – sottolinea Bonomo- , come Confartigianato ci siamo subito mobilitati avviando una massiccia azione di sensibilizzazione verso i sindaci invitandoli a cogliere queste opportunità, anche aiutati dal fatto che l’aggiudicazione dei lavori, a seguito della recente modifica del Codice degli Appalti, ha previsto l’innalzamento della soglia per l’affidamento diretto (dai 40.000 ai 150.000 euro), favorendo la partecipazione delle micro e piccole imprese. Purtroppo non tutte le amministrazioni comunali hanno colto questa opportunità, rimanendo quindi ancorate alle procedure di gara abituali”.
“Per questi motivi – prosegue Bonomo- stiamo già studiando con attenzione il Decreto Legge n. 34 del 30 aprile con il quale il Ministero dello Sviluppo Economico prevede la concessione di contributi a tutti i Comuni per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. Interventi il cui termine per l’inizio dei lavori è previsto per il 31 ottobre. Quelli individuati dal nuovo Decreto sono temi da tempo all’attenzione di Confartigianato come dimostrano iniziative quali Aedifica, dedicato al settore dell’edilizia, e Citemos, il Festival della mobilità sostenibile. Per questo riteniamo la nuova misura un’ottima occasione da cogliere al volo tanto per i Comuni che vogliono innovare il loro territorio tanto per Confartigianato di sostenere con la forza dei numeri la convinzione che attuare serie politiche di crescita economica, anche attraverso queste semplici azioni, significa dare attenzione al territorio e alle sue imprese, con benefici per tutta la comunità”.

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