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CLAUDIO MIOTTO: INAIL, GESTIONE IN ATTIVO E CALO DEGLI INFORTUNI; ORA VANNO RIDOTTE LE TARIFFE PAGATE DAGLI IMPRENDITORI ARTIGIANI

30/06/2009CLAUDIO MIOTTO: INAIL, GESTIONE IN ATTIVO E CALO DEGLI INFORTUNI; ORA VANNO RIDOTTE LE TARIFFE PAGATE DAGLI IMPRENDITORI ARTIGIANIL'INAIL IN VENETOFonte elaborazione Ufficio Comunicazione&studi Confartigianato del Veneto su dati InailDa quindici anni calano gli infortuni nell'artigianato- 36,5% gli infortuni sul lavoro denunciati dalle aziende artigiane venete dal 1996 al 2008 Si è passati da 24.452 eventi a 15.546 Accelerata straordinaria nell'ultimo quinquennio 2004 – 2009: -24,13%In calo anche il peso degli infortuni denunciati nell'artigianatoIl peso in percentuale degli infortuni denunciati dalle imprese artigiane venete sul totale delle denuncie (esclusa l'agricoltura) nella nostra regione è sceso dal 21% del 1996 al 16% del 2008Calano della metà rispetto all'artigianato le denuncie di infortunio nell'industria e servizi-12% le denuncie di infortunio nell'industria e servizi tra il 2004 ed il 2008Calo forte delle denuncie nell'artigianato nell'ultimo anno -11,8% le denuncie di infortuni nell'artigianato veneto nel 2008 rispetto al 2007. – 4,4% il dato registrato dall'industria e servizi nello stesso periodoElevato peso degli addetti nell'artigianato venetoGli addetti registrati all'INAIL (dati al 2008) nella nostra regione erano 1.668.190 di cui 351.105 operanti nelle aziende artigiane (21,04%).ConclusioniIn veneto l'artigianato ha un peso elevato nel numero di addetti (21%) ma "contribuisce" solo per il 16% alle denuncie di infortunio all'INAILSono state poco al di sopra delle 15 mila, nel 2008, le denunce di infortuni avvenute nelle imprese artigiane venete. L'anno scorso, in base ai dati INAIL, gli infortuni nelle ditte artigiane sono stati 15.546, con un calo di oltre 2.000 unità rispetto ai 17.620 del 2007: meno 11,8 per cento. E il presidente della Confartigianato del Veneto, Claudio Miotto, commenta: "L'artigianato sta contribuendo in modo determinante al calo degli infortuni nelle imprese venete. Le denunce per la totalità delle aziende infatti, esclusa l'agricoltura, sono scese di quasi 6 mila unità, quindi un terzo del risultato è dovuta al nostro settore". "Occorre partire, adesso, da queste considerazioni per mettere a punto una politica tariffaria e di contrasto agli infortuni che coinvolga, oltre alle categorie e all'Inail, una serie di soggetti pubblici e privati sul territorio".Per l' artigianato veneto, il calo degli infortuni non è una novità: nel 1996 le denunce furono 24.452: "Il calo in quattordici anni è stato quasi del 37 per cento -commenta Miotto- Il risultato è tanto più importante, se si considera che in Veneto le imprese artigiane ed i loro addetti sono aumentati, nello stesso periodo, in modo straordinario. Oggi il peso dell' artigianato nell'economia delle regione è crescente, ma gli infortuni nel nostro settore sono in calo: gli addetti registrati all'Inail in Veneto sono, per l'artigianato, oltre 351 mila, cioè più del 21 per cento del totale; ma la percentuale di infortuni dell'artigianato è del 16 per cento, sempre escludendo l'agricoltura".Il calo degli infortuni nell'artigianato, oltre ad essere costante negli anni, è anche diffuso omogeneamente in tutte le province. "Noi riteniamo -prosegue Miotto- che questa tendenza possa essere mantenuta ed incrementata nel prossimo futuro. Su questo fronte siamo impegnati, anche direttamente: basti pensare all' attività intensa di prevenzione degli infortuni svolta dalla Ceav, che è la cassa edile dell' artigianato che fa capo alla Confartigianato, ed è la più grande d'Italia. Ovviamente, occorrono dei provvedimenti coerenti con questi obiettivi. Ad esempio, va sanata l'assurda sperequazione che vede gli imprenditori artigiani versare premi assicurativi 3 volte superiori rispetto alle prestazioni ricevute dall'Istituto. In questi anni, grazie anche ai risultati nel garantire la sicurezza sul lavoro, la Gestione dell'artigianato presso l'Inail ha evidenziato un avanzo di gestione estremamente elevato che non viene utilizzata né per aumentare le prestazioni, né per ridurre il costo del lavoro, né per finanziare azioni e progetti volti ad accrescere la sicurezza sui luoghi di lavoro. Così, nonostante la diminuzione degli infortuni e nonostante la situazione gestionale ampiamente positiva, i nostri imprenditori continuano ad avere il costo assicurativo più alto rispetto agli altri settori economici". "Spiace peraltro rilevare – conclude Miotto- che nelle linee strategiche del nuovo piano industriale dell'Inail non si fa cenno ad interventi sulle tariffe".