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BOOM DI RICHIESTE DI SOSPENSIONE EBAV NEI PRIMI 40 GIORNI DEL 2010

16/02/2010BOOM DI RICHIESTE DI SOSPENSIONE EBAV NEI PRIMI 40 GIORNI DEL 2010 8.800 lavoratori sospesi e 2.200 imprese artigiane coinvolte. Sono questi i dati che giungono dalle richieste di "sospensione EBAV" relativi ai primi 40 giorni del 2010 che, se pur parziali, sono molto preoccupati. E' questa l'opinione di Claudio Miotto, Presidente Confartigianato del Veneto che aggiunge: l'effetto della crisi, come supponevamo, sta iniziando ad esplicare tutti i suoi effetti negativi anche sull'occupazione dell'artigianato. Le numerose richieste di sospensione giunte ad Ebav ne sono la tragica conferma. Da tenere conto poi che: primo questi numeri non comprendono l'edilizia, secondo che l'80% delle richieste arriva da soli tre settori: metalmeccanica, moda e legno che da sole rappresentano oltre l'81% delle richieste!Questa grave situazione rende ancora più importante il lavoro che siamo riusciti a svolgere prima che il 2009 finisse, unici in Italia, assieme alle organizzazioni sindacali, alla Regione del Veneto e all'Inps Regionale. Certezza in un momento di incertezza: questo il nostro obiettivo -prosegue Miotto-. L'accordo unitario ci ha infatti permesso: di semplificare le procedure sindacali necessarie all'accesso alla disoccupazione nella nostra regione e definire nel contempo i periodi di utilizzo della disoccupazione (sistema  misto con EBAV) nel corso del 2010 ed il suo intreccio con la CIG in deroga".Questo sistema di intese mette a disposizione delle imprese artigiane sino ad un anno di copertura di ammortizzatori sociali: un massimo di 3 mesi con EBAV a cui si sommano i 180 giorni lavorativi della CIG in deroga (pari a circa 9 mesi). Mantenendo così le stesse regole del 2009. Con l'accordo del 21 settembre u.s. abbiamo rafforzato la bilateralità veneta, vale a dire uno strumento promosso dalle parti sociali che gestisce pezzi di welfare. Con il successivo accordo del 4 dicembre relativo alle procedure, abbiamo sburocratizzato l'accesso alle sospensioni, riducendo in modo significativo sia i tempi di istruttoria delle pratiche che della loro erogazione."Nonostante le difficoltà -conclude Miotto- siamo fiduciosi. Primo perché alla prova dei fatti, l'architettura definita assieme alle Organizzazioni Sindacali funziona; secondo  perché abbiamo al nostro fianco la Regione Veneto che non ha fatto mancare mai al sua attenzione al tema vitale della CIG in deroga. Insomma le nostre aziende potranno programmare le fermate nei periodi senza la presenza di commesse, sapendo di poter utilizzare un ampio complesso di ammortizzatori sociali".