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Bonus pubblicità nonostante i punti ancora poco chiari resta un’opportunità da cogliere

Il governo faccia un passo in più verso gli strumenti per la promozione all’estero dei prodotti artigiani.

C’è tempo fino ad ottobre per usufruire del nuovo Bonus Pubblicità.
Dal 2018 è stato istituito, infatti, un credito d’imposta per le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali, relativo agli investimenti pubblicitari effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, tradizionale e online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali. Nello specifico il credito d’imposta spetta per la parte in più di investimenti effettuati nel 2018 rispetto all’anno precedente, purché fatti sullo stesso canale di informazione, e con un allargamento alle spese in pubblicità sostenute dal 24 giugno al 31 dicembre 2017. Per beneficiare dell’agevolazione è necessario che l’ammontare complessivo degli investimenti pubblicitari superi almeno dell’1% l’importo di quelli effettuati, sempre sullo stesso canale di informazione, nell’anno precedente. Ed è appunto su questa parte di valore incrementale (la spesa in più, in pratica) che si applica il bonus del 75%, percentuale che arriva al 90% nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start-up innovative. Complessivamente i fondi stanziati ammontano a 62,5milioni di euro (di cui 50milioni per investimenti nella stampa e il resto dedicati a pubblicità su televisioni e radio) tanto per il 2017 che per il 2018.
I termini per richiedere il tutto sono, come detto, dal 22 settembre al 22 ottobre sia per la presentazione delle domande di “prenotazione” della spesa 2018, sia per le domande a consuntivo sulle spese sostenute nel secondo semestre 2017.
Una volta, invece, che il provvedimento entrerà a regime entro il 31 marzo di ogni anno sarà necessario presentare una domanda preventiva di accesso al credito d’imposta per l’anno in corso stimando gli importi degli investimenti pubblicitari, ed entro il 31 gennaio di ogni anno sarà necessario presentare la dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati nell’anno precedente.
“Giudichiamo questo provvedimento positivamente nel suo complesso anche se vediamo aree di necessario allargamento del perimetro, includendo i nuovi media digitali, e grande complessità burocratica. Infatti, pur trattandosi di un’agevolazione per le imprese si riscontra, come accade spesso, un’eccessiva complessità delle norme e l’aggravio di costi per la presentazione delle pratiche e per l’asseverazione obbligatoria della documentazione da parte di un professionista – spiega Gianluca Cavion Vicepresidente di Confartigianato Vicenza -. Inoltre, mentre per il 2017 e 2018 sono stati già stanziati i fondi, c’è l’incertezza sulla disponibilità delle risorse per gli anni a seguire. Come detto, altro neo sono gli strumenti in cui fare la pubblicità: si parla di giornali, televisioni, radio, anche on line ma non degli altri strumenti del web utilizzati dalle imprese per intercettare mercati anche lontani. Nella nostra provincia dove l’export artigiano delle micro e piccole imprese rappresenta una quota che si avvicina al 50% servirebbe un provvedimento che sostenga le aziende nella comunicazione digitale dei loro prodotti. Resta comunque l’opportunità: una possibilità in più di avere un ritorno delle spese in pubblicità sostenute ed è questa che va colta”.
Per le informazioni sulle opportunità derivanti dal provvedimento gli uffici dell’area Gestione d’Impresa di Confartigianato Vicenza sono a disposizione a chi volesse avere maggiori dettagli.