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BONOMO (CONFARTIGIANATO VICENZA): “L’IMU RESTA SUGLI IMMOBILI PRODUTTIVI, CHE SONO LA NOSTRA PRIMA CASA!”

«Nella riforma dell’Imu manca quell’ elemento che secondo noi andava assolutamente tenuto presente, e cioè la necessità dell’esonero dalla tassa sugli immobili produttivi».
A ribadirlo con disappunto è Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza, a giudizio del quale «è profondamente ingiusto che i capannoni siano trattati alla stregua delle seconde case: i nostri laboratori andrebbero immediatamente esentati dall’imposta perché sono la nostra prima casa. La casa di chi, nonostante tutte le difficoltà di questi anni, lavora e dà lavoro, ha ancora il coraggio di fare impresa in momenti difficili, sostenendo l’economia e la società del Paese. Sono beni strumentali esattamente come i terreni agricoli, ai quali  l’esclusione è stata riconosciuta».

Che i piccoli imprenditori non possano più sopportare certi livelli di pressione fiscale, né l’incertezza sui tempi e le modalità di applicazione dei tributi, Bonomo lo sostiene citando anche i dati dell’Ufficio Studi nazionale Confartigianato, secondo i quali le aziende non solo hanno pagato 9,3 miliardi di Imu sugli immobili produttivi nel 2012, ma hanno anche dovuto affrontare dal gennaio di quest’anno un ulteriore peso (+ 8,3%, pari a 491,2 milioni) dell’imposta municipale sui capannoni, dovuto all’aumento da 60 a 65 del moltiplicatore da applicare alle rendite catastali. E non promette nulla di buono nemmeno la “tassa sui servizi” che arriverà a inizio 2014. Tutto questo mentre i rincari nel resto dell’Eurozona sono stati finora molto più bassi. «E in più – conclude Bonomo – oltre al peso della tassazione dobbiamo sempre affrontare una burocrazia impositiva e amministrativa che altrove non ha paragoni».