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Energia elettrica: il Ministro Cingolani prevede l’aumento del 40% delle tariffe nel 4° trimestre 2021

Cavion (Confartigianato): “È il momento di abbattere gli oneri di sistema di aziende e famiglie”

15 settembre 2021

“Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenterà del 40%, queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle”: ha lasciato il segno l’affermazione del Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani. Sostanzialmente, ha anticipato quello che probabilmente verrà deciso da ARERA, l’Autorità per l’Energia e il Gas, ovvero che le utenze domestiche e le imprese che sono ancora nel mercato di maggior tutela, dal mese di ottobre a dicembre andranno a pagare il 40% in più in bolletta rispetto al trimestre precedente.

“È una dichiarazione che non possiamo dire inaspettata, seppur preoccupante e maggiore di quella che pensavamo – afferma Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza – in quanto abbiamo riscontrato nel corso dell’intero anno continui aumenti dei prezzi legati all’andamento della borsa elettrica. Negli ultimi mesi abbiamo poi preso atto che le tariffe nel libero mercato erano letteralmente schizzate in alto. Una cosa che non si vedeva dal 2007, prima della crisi della Lehman Brothers. A questo punto ci aspettiamo che, al di là della previsione del Ministro, ci sia anche una conseguente azione contenitiva delle tariffe da parte del Governo, che noi in questo momento vediamo sostanzialmente possibile solo con l’abbattimento o l’azzeramento degli oneri generali di sistema che incidono in maniera pesante sulla bolletta dell’energia elettrica. Provvedimento già preso nei mesi estivi a favore delle piccole imprese in bassa tensione, ma che auspichiamo venga applicato a tutto il sistema imprenditoriale e alle famiglie”.
“Questa situazione – analizza il presidente – rischia di appesantire i costi che già gravano sulla produttività delle imprese che, dopo un periodo difficilissimo in seguito al Covid, stanno ripartendo con buone previsioni di crescita. L’aumento delle tariffe andrebbe ad aggiungersi alle complicazioni create dall’aumento dei prezzi e dalla scarsa reperibilità delle materie prime negli ultimi mesi, e al peso immutato della burocrazia, che siamo ancora in attesa venga affrontato seriamente”.
“Per quanto riguarda l’energia, con il consorzio CAEM (realtà di riferimento di 30 associazioni del Sistema Confartigianato) che si occupa di negoziare le tariffe di energia elettrica e il gas siamo riusciti a definire per il 2021 tariffe fisse che sono la metà di quelle che il mercato propone oggi, ma stante la situazione è chiaro che per il 2022 punteremo con buona probabilità su tariffe indicizzate che seguano gli andamenti della borsa elettrica e che, nel caso di ribasso della stessa, permetteranno conseguentemente l’inversione di tendenza verso il basso delle tariffe dell’energia elettrica. Per le utenze domestiche, abbiamo invece un importante accordo con AIM Energy che prevede un forte sconto rispetto alle tariffe stabilite trimestralmente da ARERA. Siamo però preoccupati anche per le tariffe del gas – conclude Cavion – in quanto anche in questo caso siamo di fronte a una crescita dei costi notevole, dovuta soprattutto al fatto che le riserve di gas degli stati sono molto indietro rispetto alle attese, comportando in questa maniera l’aumento dei costi per il fatto che ci si avvicina all’inverno e ancora non si è coperti. Gas che peraltro incide pesantemente anche sui costi dell’energia elettrica, visto che molte delle nostre centrali funzionano con tale materia prima. Prevediamo quindi mesi pesanti, ma ci aspettiamo dal legislatore un pronto intervento per il contenimento dei costi che, se non approvato, metterebbe veramente in difficoltà famiglie e imprese”.