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BILANCIO DI FINE ANNO DEI METALMECCANICI CONFARTIGIANATO VICENZA: SEGNALI DI RIPRESA MA RESTANO LE DIFFICOLTA’ DI INCASSO E DI CREDITO

30/12/2010BILANCIO DI FINE ANNO DEI METALMECCANICI CONFARTIGIANATO VICENZA: SEGNALI DI RIPRESA MA RESTANO LE DIFFICOLTA' DI INCASSO E DI CREDITOLa Consulta Metalmeccanica di Confartigianato Vicenza si è recentemente riunita per l'analisi dei dati economici forniti dall'Ufficio Studi e le testimonianze dei dirigenti, da cui è emersa la conferma che c'è una ripresa, ma non ancora l'auspicato cambio di marcia. Tra l'altro, il mese di dicembre rappresenta un punto cruciale per il portafoglio ordini delle aziende: non si può quindi assolutamente abbassare la guardia, anche in considerazione del fatto che il punto di forza del settore è stato l'export, ma che non tutte le aziende artigiane hanno come loro riferimento il mercato estero.Secondo il presidente dei Metalmeccanici Confartigianato vicentini, Antonio Marcon, «il fondo è stato toccato, ed emergono dei segnali positivi che fanno pensare che il peggio sia alle spalle: c'è una ripresa, ma difficoltà da affrontare ce ne sono ancora. Il settore rischia di non essere competitivo a causa di distorsioni del mercato che non è in grado di controllare; in più, i tempi di pagamento si sono nuovamente allungati, e noi non possiamo fare da banca ai committenti; inoltre, gli istituti di credito hanno ulteriormente stretto i cordoni dei finanziamenti. Arriviamo così alla situazione paradossale che le aziende,  non incassando, rischiano di non avere liquidità e corrono il pericolo di essere segnalate alla Centrale Rischi, peggiorando ulteriormente la loro situazione».«Una soluzione per risolvere la piaga dell'allungamento dei tempi di pagamento – ha suggerito Marcon – potrebbe essere un patto di trasparenza e professionalità tra le organizzazioni di categoria, che potrebbe partire dalla nostra provincia per essere magari esteso al resto dell'Italia; anche perché, dai segnali che abbiamo, anche in regioni come Lombardia, Piemonte e Toscana la situazione non è migliore. Ricordiamoci – ha concluso Marcon – che questa situazione agevola i furbi e penalizza gli imprenditori onesti. Per questo, secondo noi, su tali problematiche dovrebbero scendere in campo anche il settore creditizio e le Camere di Commercio: ciò andrebbe a vantaggio di tutto il settore economico produttivo, non solo della nostra categoria».