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AUTORIPARATORI: MISURE PER LA ROTTAMAZIONE? Si, MA PENSIAMO ANCHE ALL’INDOTTO DELL’AUTOMOTIVE

20/02/2009AUTORIPARATORI: MISURE PER LA ROTTAMAZIONE? Si, MA PENSIAMO ANCHE ALL'INDOTTO DELL'AUTOMOTIVE L'attuale stato di crisi rischia di produrre ulteriori effetti negativi sul comparto dell'autoriparazione, che già soffriva di problemi strutturali e di mercato: non è stato un caso se nel 2008 il settore ha subito una diminuzione del 2,5% del fatturato. Per questo Natale Bernardi, presidente degli autoriparatori dell'Associazione Artigiani Confartigianato di Vicenza, chiede che il governo non si fermi alla sola rottamazione delle auto, in quanto «per potere riattivare il motore dell'economia le aree su cui intervenire devono essere scelte con una visione allargata, che tenga conto anche del resto del comparto. È necessario pertanto prevedere, da parte del nostro governo, misure di sostegno anche per l'indotto dell'automotive dove l'autoriparazione rappresenta, secondo noi, l'attore principale. Ricordiamoci che le vetture si possono anche riparare, specie quando c'è crisi: non serve sempre cambiare la macchina, operazione quest'ultima molto più costosa per l'automobilista. Sia ben chiaro: non siamo pregiudizialmente contro questi interventi a favore dell'industria e soprattutto dei suoi addetti; ma non vorremmo che questi aiuti fossero a senso unico». Quindi, cosa propone la Confartigianato? «Il nostro presidente nazionale Guerrini ha proposto al ministro per lo sviluppo economico Scajola e anche al presidente del Consiglio Berlusconi un abbassamento, anche temporaneo, dell'Iva sulle riparazioni e un contestuale finanziamento delle stesse attraverso misure di defiscalizzazione e di accesso al credito agevolato per la manutenzione dei veicoli. Inoltre, incentivi per chi compra veicoli usati euro 3 ed euro 4 e rottama veicoli con più di dieci anni euro 0, euro 1 ed euro 2. Infine, e qui subentra anche un aspetto ambientale, chiediamo di aumentare il contributo per chi decide di trasformare la propria auto da benzina a Gpl: l'agevolazione oggi ammonta a soli 350 euro, meno di un quarto dell'incentivo riconosciuto alle case costruttrici per l'installazione dei medesimi impianti al momento della vendita».