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APPROVATO IL MANIFESTO PER IL RILANCIO DELLE COSTRUZIONI IN VENETO

Il via dalle categorie del Sistema Casa – Edili, Impiantisti e Legno Arredo –
riunite a Mestre lo scorso 11 maggio.

Guarda le interviste ai protagonisti sul nostro canale YouTube all’indirizzo
http://www.youtube.com/user/ConfartigianatoFRAV/feed?filter=2

Per affrontare la crisi delle costruzioni in Veneto, che sta avendo gravi ripercussioni su imprese e lavoratori, La Confartigianato Imprese Veneto ha definito un piano di azione. Presentato e discusso alla Conferenza Programmatica del Sistema casa tenutasi Sabato 11 maggio presso il PARK HOTEL AI PINI Venezia Mestre. Un evento realizzato in collaborazione con i Presidenti delle tre Federazioni di categoria del sistema casa di Confartigianato Imprese Veneto: Edilizia, Paolo Bassani, Impianti Maurizio Pellegrin e Legno Donato Pedron. Una conferenza programmatica rivolta a tutti i dirigenti delle tre categorie chiamati a delineare il percorso associativo e sindacale fino al 2020. La rottamazione degli edifici, oltre il piano casa; Le certificazioni in edilizia; Il social Housing; Le semplificazioni del procedimento. Questi i 4 temi fondamentali approvati in conferenza e per i quali sarà chiesta una particolare attenzione all’assessore regionale competente nonché vice presidente Marino Zorzato, alla prossima convention regionale delle categoria che avrà luogo il 15 giugno. Quattro punti cardinali che rientrano nell’alveo della programmazione europea di Europa 2020. Per la loro stesura sono stati chiamati a relazionare l’Arch. Federico Della Puppa, Università IUAV di Venezia; l’Ing. Fabrizio Gallian; il Dr. Claudio Filippi, Confartigianato/ Associazione Artigiani di Trento; il Dr. Andrea Stabile, settore Pubblica Amministrazione e Autonomie Locali – direzione Relazioni istituzionali di Confartigianato; il Dr. Sergio Calò, Metadistretto Beni Culturali ed Ambientali del Veneto ed il Dr. Enrico Cancino, Consorzio CRACA. “Siamo consapevoli – ha detto Giuseppe Sbalchiero presidente Confartigianato Imprese Venetodella grave crisi che sta colpendo il settore delle costruzioni in Veneto, delle gravi ripercussioni su imprese e Lavoratori. Ma altrettanto consapevoli che la situazione non è destinata a modificarsi:  questa crisi non è passeggera, non torneremo come prima. Non dobbiamo, quindi, più pensare a quando finirà questa crisi ma a come cambierà il mercato delle costruzioni in Veneto e a comportarsi di conseguenza. Le categorie del sistema casa con questo manifesto hanno prodotto un orientamento comune verso un’unica direzione. Non sono richieste economiche. Le proposte hanno un contenuto più alto, strategico impegnano la Regione ma anche degli Enti locali, le Associazione di categoria ma anche dei privati cittadini e della Società civile. Non sono neanche proposte corporative perché guardano ad interessi più generali, alla collettività, alla gente veneta. Abbiamo dato inizio ad un percorso che dovrà ridisegnare il mercato delle costruzioni in Veneto fino al 2020”.

I contenuti del manifesto

ROTTAMAZIONE, OLTRE IL PIANO CASA
Se è vero che il territorio è una risorsa limitata che va salvaguardata, anche pensando che la Regione Veneto è la 1° Regione turistica in Italia, se è vero che l’applicazione della direttiva europea sulla tutela del paesaggio introduce il criterio estetico strettamente riconducibile alle qualità della vita, la rottamazione degli edifici ci sembra una prospettiva praticabile. Alla Regione Veneto chiediamo appositi interventi normativi, nell’alveo delle norme sul cosiddetto Piano Casa, per la rottamazione e ristrutturazione degli edifici, anche tenendo conto dei criteri estetico architettonici propri della cultura e le tradizioni venete.
 
SOCIAL HOUSING
Anche in Veneto, sotto l’effetto della crisi economica ma anche delle tecnologie per cui è stato coniato il termine di SMART City (città cablate con internet a banda larga che consentirà la massiccia introduzione di applicazioni di domotica e controlli a distanza) assisteremo al fenomeno di concentrazione della popolazione all’interno delle grandi città. In questi grandi processi, che sono di medio lungo termine, ma inesorabili, chiediamo alla Regione Veneto una particolare attenzione al Social Housing ovvero a quelle categorie di persone svantaggiate che non sono sotto la soglia della povertà ma neanche nelle condizioni di acquistare un’abitazione . Nell’ambito di quanto già si sta facendo in materia di edilizia agevolata, chiediamo che la Regione Veneto favorisca l’accesso ai Fondi di investimento privati legati al social housing come già sperimentato nei Paesi del Nord Europa.
 
CERTIFICAZIONI
Riteniamo opportuno, per necessità di mercato, che la Regione Veneto favorisca un sistema di certificazione che dia valore alle costruzioni, non solamente sotto il profilo del risparmio energetico ( in ordine agli obblighi di legge) ma anche, per la scelte dei materiali e la protezione dal rischio sismico. In altre parole, ai canoni estetici del fabbricato chiediamo sia introdotta una valutazione certificata più ampia come a suo tempo si è visto nel settore manifatturiero con le certificazioni di prodotto e di processo, che oggi sono date per scontate ma che al loro ingresso hanno dato molti stimoli verso l’apertura a nuovi mercati.
 
SEMPLIFICAZIONI
In tema di semplificazione burocratica esiste un paradosso, per certi versi scandaloso, riferito al settore delle costruzioni, dove sono grandi le aspettative create con lo sportello Unico Edilizia. Ebbene a fronte di un lodevole impegno da parte della Regione Veneto sul fronte delle semplificazioni, agli effetti pratici non è emerso nessun beneficio alle imprese e ai cittadini. Pareri e vincoli da parte di molteplici soggetti, protocolli informatici diversi, non consentono una sensibile riduzione dei tempi delle procedure. In questo contesto non si intravvede la volontà di cambiamento, una inversione di tendenze che ci faccia ben sperare. Anzi. Ben inteso la Regione Veneto, ripetiamo, ha fatto la sua parte standardizzando le procedure e adeguando i sistemi informatici perché possano colloquiare. Purtroppo i soggetti che presiedono alle procedure sono diversi e, molto spesso, poco inclini ad orientarsi verso l’unico risultato della semplificazione. Questa situazione, che è facilmente riscontrabile dalle tempistiche delle procedure, rimaste pressoché invariate nel tempo, nonostante gli annunci, creano sentimenti di frustrazione ed indignazione da parte delle imprese, amplificati da una crisi devastante di cui non si intravvede la fine. Se poi, a tutto ciò, aggiungiamo il fatto che dietro la farraginosità dei procedimenti si nasconde la corruzione, come hanno ben documentato i giudici della Corte dei Conti, la situazione diventa veramente insostenibile.