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3A CONVENTION CATEGORIE EDILIZIA: STILATO UN PROGRAMMA D’AZIONE DA SOTTOPORRE ALLA REGIONE E AGLI ALTRI SOGGETTI ISTITUZIONALI

Un piano per dominare e non subire la rivoluzione.
4 punti: puntare su riqualificazioni edilizie, incentivi al social housing,
nuove certificazioni di qualità, semplificazioni

Per affrontare la crisi delle costruzioni, che in Veneto sta avendo gravi ripercussioni su imprese e lavoratori, Confartigianato ha definito un piano di azione, presentato e discusso alla conferenza programmatica del Sistema casa tenutasi sabato 11 maggio a Mestre. La rottamazione degli edifici, oltre il piano casa; le certificazioni in edilizia; il social Housing; le semplificazioni del procedimento. Questi i quattro temi fondamentali approvati in conferenza e per i quali è stata chiesta una particolare attenzione all’assessore competente, nonché vicepresidente della Regione, Marino Zorzato, nel corso della 3° Convention regionale delle Categoria tenutasi stamani a Mestre. “Siamo consapevoli – dichiara Paolo Bassani, presidente Edili di Confartigianato Imprese Veneto-, della grave crisi che sta colpendo il settore delle costruzioni anche nella nostra regione. Ma altrettanto consapevoli che la situazione non è destinata a modificarsi: questa crisi non è passeggera, non torneremo come prima. Non dobbiamo, quindi, più pensare a quando finirà, ma a come sta cambiando il mercato delle costruzioni in Veneto e a comportarci di conseguenza. Le categorie del Sistema Casa, con il loro Manifesto, hanno stabilito un orientamento comune verso un’unica direzione. Non sono richieste economiche. Le proposte hanno un contenuto più alto, strategico. Impegnano la Regione ma anche degli enti locali, le associazione di categoria ma anche quelle dei privati cittadini e della Società civile. Abbiamo dato inizio ad un percorso che dovrà ridisegnare il mercato delle costruzioni in Veneto fino al 2020”.

Rottamazione, oltre il piano casa: Se è vero che il territorio è una risorsa limitata che va salvaguardata, anche pensando che la Regione Veneto è la prima regione turistica in Italia, se è vero che l’applicazione della direttiva europea sulla tutela del paesaggio introduce il criterio estetico strettamente riconducibile alle qualità della vita, la rottamazione degli edifici sembra una soluzione auspicabile. Alla Regione dunque Confartigianato chiede appositi interventi normativi, nell’alveo delle norme sul cosiddetto Piano Casa, per la rottamazione e ristrutturazione degli edifici.

Social housing: Anche in Veneto, sotto l’effetto della crisi economica, ma anche delle tecnologie per cui è stato coniato il termine di smart city, assisteremo al fenomeno di concentrazione della popolazione all’interno delle grandi città. In questi inarrestabili processi Confartigianato chiede alla Regione una particolare attenzione al social housing ovvero a quelle categorie di persone svantaggiate che non sono sotto la soglia della povertà ma neanche nelle condizioni di acquistare un’abitazione. Nell’ambito di quanto già si sta facendo in materia di edilizia agevolata, la categoria chiede alla Regione che favorisca l’accesso ai fondi di investimento privati legati al social housing come già sperimentato nei Paesi del Nord Europa.

Certificazioni: Per necessità di mercato, Confartigianato chiede alla Regione che favorisca un sistema di certificazione che dia valore alle costruzioni, non solamente sotto il profilo del risparmio energetico ma anche, per la scelta dei materiali e la protezione dal rischio sismico.

Semplificazioni: In tema di semplificazione burocratica esiste un paradosso riferito al settore delle costruzioni, dove sono grandi le aspettative create con lo sportello Unico Edilizia. Ebbene a fronte di un lodevole impegno da parte della Regione Veneto sul fronte delle semplificazioni, agli effetti pratici non è emerso nessun beneficio alle imprese e ai cittadini.

Pareri e vincoli da parte di molteplici soggetti, protocolli informatici diversi, non consentono una sensibile riduzione dei tempi delle procedure. La Regione Veneto ha fatto la sua parte, standardizzando le procedure e adeguando i sistemi informatici perché possano colloquiare. Purtroppo i soggetti che presiedono alle procedure sono diversi e, molto spesso, poco inclini ad orientarsi verso l’unico risultato della semplificazione. Confartigianato chiede dunque un ulteriore intervento decisivo da parte della Regione, che faccia scemare la farraginosità dei procedimenti sulla quale spesso crescono fenomeni corruttivi di cui danno ampio riscontro le relazioni della Corte dei Conti.