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3° PIANO CASA REGIONALE

Sbalchiero: “Ultima chiamata per applicarlo in modo uniforme ed efficace.
La rottamazione degli edifici elemento su cui puntare”. 

“La terza edizione del Piano Casa regionale dovrà contenere la non derogabilità delle sue disposizioni da parte dei Comuni unitamente alla loro prevalenza anche sulle delibere già adottate”. E’ il commento di Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, all’indomani del “lancio” da parte della Giunta Regionale del nuovo disegno di legge in materia.
“Il Piano Casa –spiega il Presidente- è una legge straordinaria ma, se vogliamo davvero far ripartire l’edilizia nostrana e dare risposte concrete alle esigenze abitative di una società in rapido movimento, deve finalmente essere applicata in maniera uniforme su tutti i comuni del Veneto. I numeri confermano quanto sia stato importante: 51.000 domande presentate a fine dicembre 2012, di cui 42.500 residenziali (con 150 metri cubi la dimensione media) e 8.500 non residenziali (con 500 metri cubi di dimensione media). 2,7 i miliardi di euro di investimenti attivabili dalle domande presentate. Ma per renderlo più operativo servono criteri certi. In Veneto ogni comune ha fatto di testa sua: c’é chi lo ha valorizzato e chi lo ha soffocato senza una precisa ragione”.
“Tra le novità previste –prosegue Sbalchiero- massima attenzione va data alla demolizione e ricostruzione. Dalla nostra recente conferenza programmatica del sistema casa è emerso la necessità di fare di più prevedendo una sorta di rottamazione degli edifici: opportunità che non ha avuto un grande successo sino ad oggi (meno del 2% delle domande). Un risultato che non premia lo spirito della legge, soprattutto in relazione alla necessità di intervenire sul tessuto urbano. In Veneto, infatti, sono oltre 165mila gli immobili (il 17% degli edifici) in mediocre o pessimo stato di conservazione e che andrebbero “rottamati”. Le città sono il motore dello sviluppo socioeconomico del nostro Paese e oggi, sono chiamate in questo senso a “rottamare” consistenti parti del proprio territorio, quelle parti costruite spesso in fretta e senza quella qualità architettonica, urbana e degli stessi materiali costruttivi, necessaria a valorizzare il loro territorio, le loro potenzialità, le loro specificità”.
Bene anche l’ulteriore incremento del bonus del 10% derivante dalla installazione di fonti di energia rinnovabile. Aspetto che va incontro anche alle direttive europee che ci obbligano a promuovere un’edilizia che consumi meno energia, che produca meno CO2 e che certifichi il livello di consumo delle nostre abitazioni e dei nostri fabbricati. Ma va sottolineato come il legislatore regionale debba necessariamente abbinare, a questo aspetto del Piano, l’approvazione di una legge sull’efficienza e sulla certificazione energetica degli edifici che manca qui in Veneto a differenza delle maggiori regioni del nord Italia.
“Un plauso alla Regione è d’obbligo –conclude Sbalchiero- non solo per aver introdotto delle misure importantissime come, ad esempio, sul rischio idraulico e geologico oppure sui maggiori aumenti di cubatura rispetto alla destinazione degli edifici come il Social Housing, ma anche per aver avviato l’iter della norma per tempo in modo da giungere a novembre (quando scadrà la vecchia versione) con un testo già condiviso e completo. Confidiamo che il Consiglio Regionale, questa volta, non snaturi il provvedimento”.