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CANONE SPECIALE RAI

Stalking Rai verso le imprese.
Le indicazioni di Confartigianato su come rispondere

“Siamo un’autofficina di riparazione auto e non utilizziamo il canale RAI per il nostro lavoro e non abbiamo strumenti atti alla ricezione del segnale TV eppure, oggi, per la seconda volta in due mesi, la RAI torna all’attacco con un nuovo sollecito di pagamento. Cosa facciamo?” Sono centinaia le telefonate e le mail di questo tono che da giorni giungono alle varie associazioni territoriali di Confartigianato da parte di soci confusi ed alterati.

Una vera e propria “molestia assillante” che Confartigianato Imprese Veneto ha deciso di contrastare predisponendo innanzi tutto un fax-simile di raccomandata da inviare alle sedi RAI di Roma (Direzione Amministrazione Abbonamenti) e del Veneto con cui ogni impresa possa dichiarare una volta per tutte che: in base alla normativa vigente e con riferimento alla vostra lettera (prot.TV 706 …………………………………………) segnala di non essere in possesso degli apparecchi soggetti al pagamento dell’abbonamento speciale in oggetto e di non essere, pertanto, tenuto al pagamento della somma richiesta.

La RAI sarebbe da denunciare per stalking –dichiara Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto– Questa prassi di considerare ogni soggetto un “potenziale utente non abbonato”, deve finire! Anche se la “nuova” comunicazione è più chiara ed emendata delle parti che erano state oggetto di contestazione da parte delle associazioni di categoria (ricordiamo l’assurdità di chiedere il canone a fronte di un accesso internet o della presenza di un computer), non è possibile –prosegue Sbalchiero- che la Direzione Amministrazione Abbonamenti stia contattando per la seconda volta in due mesi le imprese. Si viene portati a pensare che sperino nell’errore di qualcuno soprattutto in questo periodo carico di scadenze (IMU, Unico etc)”.
“La nostra indicazione è chiara –spiega il Presidente-. I titolari di impresa che non possiedono in azienda strumenti atti alla ricezione (apparecchi radiofonici, televisivi, decoder o videoregistratori) devono: primo, rispondere (come peraltro richiesto al terzo paragrafo della lettera Rai), attraverso la cartolina preaffrancata, specificando nello spazio ‘eventuali altre comunicazioni’ di non essere tenuti al pagamento della tassa in quanto sprovvisti degli apparecchi ad essa soggetti; secondo inviare, per sicurezza, anche la raccomandata come da fax-simile”.
“Pagare il Canone Rai –conclude Sbalchiero- è un obbligo per tutti coloro che dispongono, in azienda, di apparecchi radio e tv. Noi contestiamo, ancora una volta, il metodo e la mancanza di chiarezza nella comunicazione, inviata indiscriminatamente a tutte le imprese”.

Vedi fac-simile di lettera e cartolina preaffrancata