Skip to main content







Venzo (Confartigianato) sul Tribunale di Bassano: “Insensata la scelta della chiusura, individuiamo la possibilità di recuperare”

“Quella del tribunale di Bassano era una tragedia annunciata che non mancherà di portare con sé disagi e conseguenze a un’intera comunità”.

Così Sandro Venzo, presidente del Mandamento Confartigianato di Bassano del Grappa, commenta a margine della visita a Vicenza del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando alla quale ha partecipato il presidente provinciale di Confartigianato Agostino Bonomo proponendo al Ministro il tema dell’efficienza e dei tempi della giustizia e del potenziale utilizzo del tribunale bassanese sia per l’emergenza che per un utilizzo strutturale.
“Da quanto si è avuta notizia dell’ipotesi di chiusura del tribunale gli artigiani vicentini, e soprattutto bassanesi, hanno preso posizione e lottato. Ma senza essere ascoltati, in particolare dalla politica nazionale. Se la nostra voce fosse stata presa in considerazione ora si avrebbe una struttura in più per far fronte all’emergenza giustizia che le crisi bancarie hanno fatto ancor più acuita – continua Venzo-. Il tribunale di Bassano con la sua efficienza, per altro riconosciuta anche dal Ministro, avrebbe di certo garantito tempi della giustizia più performanti rispetto a quelli attuali e richiesto un’iniezione di magistrati forse più mirata e meno massiccia”.
“Di certo – aggiunge Venzo- terremmo la guardia alta per vedere come tutto questo impatterà sul sistema giustizia della nostra provincia in particolare sui tempi che avranno le cause a cui sono chiamate (o che fanno) le nostre imprese e che ne possono determinare la competitività o la sopravvivenza”.
“Quanto al Tribunale che potrebbe diventare il riferimento della Pedemontana – conclude Venzo- si è letta nel Ministro un’apertura alla sua valutazione in un futuro riordino. Si tratterebbe di una soluzione che, grazie anche a una infrastruttura viabilistica quale la Pedemontana (che speriamo trovi presto realizzazione), potrebbe servire i territori di Treviso, Vicenza e Padova evitando così, soprattutto alle imprese bassanesi, di inserire come foro competente nelle loro cause il tribunale di Trento alla ricerca di un’efficienza della giustizia che è stata insensatamente sprecata”.