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VENERDI’ 9 GENNAIO A VICENZA MASSIMO BUBOLA RIPROPONE DAL VIVO LE CELEBRI CANZONI SCRITTE CON FABRIZIO DE ANDRE’

02/01/2009VENERDI' 9 GENNAIO A VICENZA MASSIMO BUBOLA RIPROPONE DAL VIVO LE CELEBRI CANZONI SCRITTE CON FABRIZIO DE ANDRE'Anche Vicenza omaggia Fabrizio De André nel decennale della morte, avvenuta l'11 gennaio del 1999. E lo fa innanzitutto ospitando l'artista con cui l'indimenticabile "Faber" genovese compose più canzoni, ben ventuno, vale a dire Massimo Bubola. Il concerto-incontro, promosso in collaborazione tra Assessorato alla Cultura del Comune e Associazione Artigiani Confartigianato provinciale, è in programma venerdì 9 gennaio all'Auditorium cittadino "Canneti" con inizio alle 21 e ingresso libero (con biglietto da ritirare agli uffici turistici di Piazza dei Signori e Piazza Matteotti).Il titolo della serata, "Dall'altra parte del vento", riprende quello del recentissimo disco di Bubola (etichetta Eccher Music), nel quale il cantautore veronese rilegge in forma acustica e con particolari arrangiamenti le pagine più celebri composte assieme a De André tra il 1977 e il 1990, capitoli "storici" come Rimini, Volta la carta, Andrea, Sally, Fiume Sand Creek, Don Raffaè, Se ti tagliassero a pezzetti, Una storia sbagliata, Hotel Supramonte, Zirichiltaggia, Canto del servo pastore. Accanto a questi autentici classici, l'antologia propone brani di Bubola come Colline nere, risalente ai tempi dell'album detto L'indiano, Invincibili scritta con Cristiano De André e, appunto, l'inedita e toccante ballata Dall'altra parte del vento, intenso tributo all'amico e maestro.Ma al Canneti Massimo Bubola – che tornerà così a Vicenza dopo l'applaudita esibizione al Teatro Olimpico dello scorso ottobre – non si limiterà soltanto a riproporre quel repertorio, accompagnato all'altra chitarra da Simone Chivilò: intervistato infatti dal giornalista Antonio Stefani e rispondendo anche alle domande del pubblico, egli "racconterà" anche dei suoi giorni vissuti come ventenne debuttante al fianco di De André in Sardegna e su diversi palcoscenici, parlerà di come nascevano i testi e gli accordi delle loro canzoni, di quali furono i reciproci influssi. Temi che oggi trovano ampia trattazione anche in due libri, Doppio lungo addio di Massimo Cotto e Il cavaliere elettrico di Matteo Strukul. «Da autore e testimone di quelle composizioni – spiega Bubola – con questo album, tra l'altro accolto con favore dalla critica, ho voluto confermare oggi quel percorso nel suo valore e nelle sue intuizioni poetiche e civili, che hanno fatto da colonna sonora e tanto hanno significato per più di una generazione di giovani, fino a quella attuale».