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VENDRAME, CONFARTIGIANATO TRASPORTI DEL VENETO: LA MANCATA RIDUZIONE DEL PREZZO DEL GASOLIO ALLA POMPA È UNA TASSA OCCULTA SU IMPRESE E FAMIGLIE

08/01/2007VENDRAME, CONFARTIGIANATO TRASPORTI DEL VENETO: LA MANCATA RIDUZIONE DEL PREZZO DEL GASOLIO ALLA POMPA È UNA TASSA OCCULTA SU IMPRESE E FAMIGLIEE' un dato di fatto che le Compagnie Petrolifere siano generalmente più leste ad applicare alla pompa i rialzi del greggio piuttosto che adeguarlo alle diminuzioni. Ma quello che sta accadendo in questi giorni è troppo, perché il prezzo alla pompa del gasolio si attesta intorno all'euro e dieci centesimi. Un valore molto simile a quello prenatalizio."Non è possibile stare zitti e subire! -denuncia Danilo Vendrame, presidente regionale di Confartigianato Trasporti- Il prezzo del petrolio ha da mesi invertito decisamente rotta. La consegna di febbraio del greggio del mare del Nord, ad esempio, è scesa sotto la soglia dei 60 dollari al barile per la prima volta dal 27 novembre, sino a toccare il minimo di 58,24 dollari. A spingere in giù il prezzo del greggio è il timore di una forte flessione della domanda dovuta ad un inverno sino ad ora molto più mite del solito". "E' scandaloso -prosegue Vendrame- che una Compagnia Petrolifera (ad esclusione di qualche gestore libero) oggi si "porti a casa impropriamente" circa 300 delle vecchie lire per ogni litro di gasolio venduto. I margini di guadagno sono quasi raddoppiati dal luglio scorso e a nulla sono valse le denuncie delle Associazioni degli autotrasportatori e dei consumatori che chiedevano l'istituzione di una autority di controllo. Facendo due conti il sovrapprezzo occulto che oggi si paga si aggira sui 3-4 euro in più per ogni pieno di gasolio di una automobile che diventano 35-38 quando si tratta di riempire i 600 litri di un serbatoio di camion. E' un fiume di denaro che viene sottratto all'economia, per essere concentrato in poche mani".E lo Stato? "Si guarda bene dall' intervenire in quanto è in pieno conflitto di interessi. Infatti è principale azionista dell'ENI – azienda che possiede la più grande rete distributiva italiana di benzina attraverso l'AGIP – e quindi ci guadagna non solo sul sovrapprezzo ma anche sull'IVA, che aumenta all'aumentare del prezzo alla pompa e sulle tasse che le Compagnie Petrolifere pagano sui lauti guadagni"."Siamo di fronte ad una situazione non più sostenibile -spiega Vendrame-. I costi di trasporto aumentano per colpa di questo "giochetto" anche di 80 lire al chilometro. E, se aggiungiamo che questa è una anomalia solo italiana che non trova riscontro nel resto d'Europa, è facile intuire che l'emorragia di aziende registrata nel corso dell'anno scorso  (-3,3% con oltre 370 imprese in meno solo nella nostra regione) andrà ad aggravarsi nei prossimi mesi"."Ci appelliamo al Ministro dei Trasporti On. Bianchi affinché non faccia trascorre più tempo prezioso inutilmente. La "questione trasporto" è centrale e non riguarda solo il caro gasolio. Vanno recuperati ed applicati i punti essenziali del protocollo di intese del 20 ottobre scorso al fine di evitare manifestazioni di protesta che rischiano di mettere in ginocchio il Paese e la sua economia".