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TERMINATO IL RESTAURO CONSERVATIVO DELLE FACCIATE DI CASA PIGATTI-NADO (SEDE DELL’ISTITUTO “REZZARA”) E DELLA CHIESETTA DELLE GRAZIE

27/09/2007TERMINATO IL RESTAURO CONSERVATIVO DELLE FACCIATE DI CASA PIGATTI-NADO (SEDE DELL'ISTITUTO "REZZARA") E DELLA CHIESETTA DELLE GRAZIEÈ servito un mese  per restaurare le facciate di Casa Pigatti-Nado che ospita l'istituto vicentino di Scienze Sociali "Nicolò Rezzara",  intervento realizzato dal Carve, Consorzio Artigiani Restauratori Veneti e coordinato dall'architetto Nazario Berti. Soddisfazione, per i risultati ottenuti dal lavoro, è stata espressa dal presidente e dal direttore dello stesso Rezzara, Luciano Righi e mons. Giuseppe Dal Ferro. A loro si sono uniti i presidenti dell'Associazione Artigiani, Giuseppe Sbalchiero, e della Fondazione Monte di Pietà, Mario Nicoli, enti che hanno contribuito alla realizzazione degli interventi costati circa 40mila euro, e della Fondazione Opera Pia Francesco Nado, Pierangelo Cangini.Il complesso degli edifici che si affacciano sulla Piazzetta di Contrà delle Grazie è composto da tre realtà diverse tra loro per tipologia di manufatti, età di costruzione e pre esistente stato di degrado, e perciò sono stati necessari altrettanti interventi.In particolare, per quanto riguarda la facciata della chiesetta della Madonna delle Grazie, sebbene gli ultimi interventi risalissero al 1988, l'edificio accusava già i segni del tempo che iniziavano a mettere in pericolo la conservazione del fabbricato: per questo si sono resi necessari interventi volti a rallentare il degrado naturale attraverso il lavaggio delle polveri, il limitare gli effetti della colatura del rame, il rinnovo delle stuccature che si erano riaperte sui bassi rilievi. Per quanto riguarda invece l'altra facciata, ovvero l'ingresso di Casa Pigatti-Nado, realizzata quasi interamente in pietra, il degrado era più consistente e di conseguenza sono stati più laboriosi gli interventi. Quindi, a parte il lavaggio delle polveri e la sverniciatura delle pareti imbrattate, il restauro è consistito nella integrazione delle parti lapidee mancanti (o irrecuperabili) e nella stuccatura di quelle presenti in maniera da ridar loro la forma originale, nel rifacimento dei serramenti e del portone in legno con forme idonee alla fabbrica antica, nel consolidamento e pittura degli intonaci nella parte alta della facciata. Infine, l'intervento sulla facciata ovest dell'edificio, vista l'impossibilità di un lavoro radicale che potesse riportarla all'aspetto originale eliminando i serramenti in alluminio e spostare le unità esterne di condizionamento, è consistito in interventi strutturali di risanamento delle parti lesionate. Con ciò, e con una pittura a base di calce a protezione dell'intonaco, anche questa facciata ha potuto trovare una propria "dignità" e bellezza.