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SENATORE SERGIO DIVINA (LEGA NORD): TELETHON ACQUISTI IN ITALIA NON IN CINA. ATTIVITÀ È GARANTITA DA DONAZIONI RACCOLTE IN ITALIA (ANSA)

La denuncia dell’artigiano Fortin, supporta da Confartigianato Imprese Veneto, sull’abbandono da parte di Telethon dei sui abituali fornitori italiani per approdare alla meno cara ma anche meno garantita produzione cinese di gadget, colpisce l’attenzione del Senatore trentino Sergio Divina che ieri sera ha mandato all’agenzia Ansa questa sua dichiarazione.

TRENTO, 4 Ottobre – ‘In Veneto la locale Telethon ha acquistato dalla Cina prodotti promozionali per l’attività di donazione cosa che prima faceva con gli artigiani locali. Ma i nostri soldi per la ricerca dovrebbero anche servire alla nostra economia. Chi e’ giustamente un simbolo di quanto in Italia funziona bene, come appunto Telethon, dovrebbe a maggior titolo valorizzare tutto quanto e’ il Made in Italy senza inseguire il mercato libero e la globalizzazione’. Lo afferma il sen. Sergio Divina (Lega), Presidente della commissione di controllo sui prezzi e le tariffe del Senato su quanto e’ stato segnalato dalla Confartigianato Veneto dove un artigiano del Padovano denunciava, tramite la propria associazione di categoria il fatto che telethon aveva scelto di acquistare materiale promo-pubblicitario non più dalla ditta veneta, ma da un fornitore cinese tramite un importatore italiano. ‘Una onlus così importante come Telethon che tanto ha fatto e sta facendo per la ricerca dovrebbe, prima di acquistare prodotti dall’estero e in particolare dalla Cina – prosegue Divina -, risparmiare sulle spese di rappresentanza e non sul lavoro dei nostri artigiani’. ‘Posso anche capire come ha scritto Telethon all’artigiano che ci sia stato un notevole risparmio e sia bastata una autocertificazione (mentre da noi servono una montagna di documentazione) prodotta dall’ importatore per poter acquistare direttamente in Cina – conclude il parlamentare -, ma non e’ eticamente giusto che questa importante onlus non dia anche un supporto alle nostre aziende e ai nostri artigiani acquistando materiale da loro. In una crisi economica come l’attuale, tutto va bene ma bisogna far lavorare le nostre aziende’. (ANSA).