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SARTOR SULL’ALBO ARTIGIANI: VICINI A QUOTA 147MILA IMPRESE

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15/02/2006SARTOR SULL’ALBO ARTIGIANI: VICINI A QUOTA 147MILA IMPRESE_x000D_
Venezia 14 febbraio 2005 – Un saldo positivo di 1.186 unità! Questa la performance dell’artigianato regionale nell’arco di tutto il 2005. E, grazie a quest’aumento, si arriva vicino alla soglia record delle 147 mila ditte artigiane in regione, massimo di tutti i tempi, precisamente 146.828.L’incremento registrato in Veneto, pari allo 0,81% (era stato del 1,42% lo scorso anno e del 1,03% nel 2003) su base annua in base ai dati Infocamere, pur positivo preoccupa per diverse ragioni. Primo siamo forse per la prima volta al di sotto della media nazionale che quest’anno si è fermata allo 0,92%; ben 11 regioni hanno fatto meglio del Veneto in termini percentuali anche se solo 4 in termini di saldo assoluto: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Lazio. Secondo la crescita in termini assoluti (+1.186 aziende) si è quasi dimezzata rispetto alle 2.045 nuove imprese del 2004. Terzo viene confermata anche nella nostra regione una eccessiva edilizia-dipendenza dell’artigianato che nel caso veneto registra un saldo positivo di oltre 2mila aziende "coprendo" di fatto il calo degli altri settori. Due le considerazioni che possono essere fatte in base ai dati odierni: la prima è che il Veneto si conferma seconda regione in Italia per numero di imprese artigiane iscritte all’albo, la seconda è che il peso delle imprese artigiane sul totale imprese registrate (29,2%) è superiore di quasi 5 punti percentuali rispetto alla media nazionale (24,3%). In Veneto il saldo è il risultato della differenza tra 11.938 iscrizioni e 10.752 cessazioni, rilevate dalle Camere di Commercio sulla base di Movimprese, l’analisi statistica annuale realizzata da InfoCamere. Nel corso dell’anno scorso, pertanto, il Veneto ha confermato il suo ruolo trainante dell’artigianato, poiché con oltre 146mila e 900 ditte costituisce il 10 per cento dello stock delle imprese artigiane a livello nazionale, pari a 1.476.182 unità. "La saldo positivo era prevedibile -commenta il presidente della Confartigianato del Veneto, Vendemiano Sartor- ma i numeri che registriamo ci preoccupano non poco. Cala dell’-1% il manifatturiero schiacciato da un sistema economico e di regole che assolutamente non premia chi porta come noi artigiani fino in fondo il peso delle difficoltà, delle contingenze precarie, della crisi di un modello; cresce meno anche l’are dei servizi per Il mancato rilancio dell’economia italiana e mondiale, l’acuirsi del pessimismo nei consumi. I preoccupanti segnali inflattivi che non tendono a diminuire, hanno in parte scoraggiato la voglia di "mettersi in gioco" e questo è poco incoraggiante non solo per il Veneto ma per il nostro Paese"."Dati alla mano -sottolinea Sartor- le cifre sulle cessazioni d’impresa dimostrano che l’artigianato è in una fase di difficoltà dovuta sia alla congiuntura negativa sia alla carenza di interventi di sostegno mirati". "Se dall’aumento delle società di capitale viene un positivo segnale della volontà delle imprese di irrobustirsi, più in generale -rileva Sartor- le cifre sulle cessazioni indicano che la voglia di fare impresa testimoniata dall’alto numero di nuove aziende viene spenta da troppe difficoltà e da troppi ostacoli". Secondo il Presidente di Confartigianato regionale "a fronte di questa situazione, è indispensabile quindi, una politica di sviluppo più mirata al sostegno e al rilancio della competitività delle piccole imprese".Tabella con dati Unioncamere