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Rivalutazioni pensioni: decreto del governo dopo la sentenza della corte costituzionale

La sentenza della Corte Costituzionale n. 70/2015 ha dichiarato la parziale illegittimità costituzionale delle norme che stabilivano che la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per il 2012 e il 2013 era riconosciuta completamente solo alle pensioni di importo fino a tre volte il trattamento minimo, cioè fino a 1.405,05 euro mensili.

La rivalutazione (perequazione) è un meccanismo che dal 1° gennaio di ogni anno, adegua i trattamenti pensionistici alla variazione del costo della vita accertata dall’Istat tenendo conto di tutte le pensioni di una persona.

Quanto viene rivalutato
Con il Decreto legge 65 del 2015 il Governo corregge la legge e ammette la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per gli anni 2012 e 2013, ma nella seguente misura:

  1. del 100% per le pensioni di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS (euro 1.405,05 lordi, netto mensile medio di circa 1.088 euro)
  2. del 40% per le pensioni complessivamente superiori a tre volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS sempre con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi (da euro 1.405,06 a 1.873,04 lordi)
  3. del 20% per le pensioni complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS (da euro 1.873,05 a 2.341,75 lordi)
  4. del 10% per le pensioni complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS (da euro 2.341,76 a 2.810,10 lordi)
  5. non è riconosciuta per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo INPS (da euro 2.810,11 lordi)

Per il 2014 e il 2015 la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici con riguardo ai trattamenti pensionistici di importo complessivo superiore a tre volte il trattamento minimo sarà della misura del 20 per cento; per il 2016 sarà del 50 per cento.
I meccanismi di rivalutazione devono essere riferiti all’importo complessivo di tutte le pensioni di cui una persona è titolare, inclusi gli assegni vitalizi derivanti da uffici elettivi.

Esempi di rimborso:

  • per un assegno da 1.700 euro lordi al mese spettano circa 750 euro lordi
  • per un assegno da 2.300 euro spettano circa 450 euro lordi
  • per un assegno da 2.300 euro 2700 euro spettano circa 278 euro lordi

Da quando
Le somme arretrate saranno corrisposte dal 1° agosto 2015.

Come fare
Per avere il rimborso e la rivalutazione della pensione non si deve fare nulla.  Gli importi saranno inseriti nell’assegno di pensione dal  1 agosto.
I dettagli del nuovo sistema di calcolo della rivalutazione della pensione saranno precisati nella prossima Legge di Stabilità.

Gli eredi
Gli eredi dei pensionati deceduti dopo il 2012 potranno richiedere il rimborso delle quote spettanti riaprendo la procedura di successione.