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RINNOVI CONFARTIGIANATO NAZIONALE

La veneziana Anna Scavezzon eletta Presidente nazionale Restauro

Anna Scavezzon, restauratrice veneziana, artigiana titolare della ditta Professione Restauro è stata eletta Presidente Nazionale di Confartigianato Restauro. Prende il posto del calabrese Claudio Macrì che ha guidato il gruppo di mestiere dal 2008. L’assemblea l’ha nominata assieme al nuovo direttivo nazionale che, per il prossimo quadriennio, risulta composto dai consiglieri Maria Chiara Stefanini (Trento), Renato Portolan (FVG) Riccardo Bianchi (Toscana) e Vincenzo Basiglio (Piemonte).

Anna Scavezzon, formatasi alla scuola di alta formazione diretta dall’Istituto Centrale del Restauro, dal 1998 si occupata con la sua ditta artigiana di restauro monumentale e di progettazione nel settore dei Beni Culturali,. Attività che l’ha portata a gestire cantieri in tutta la penisola. E’ stata anche direttore tecnico di primarie imprese del settore, coordinando e coadiuvando lo staff demandato all’opera oggetto dell’intervento.
Recuperare la credibilità della professione anche alla luce del nuovo articolo 182 del codice dei beni culturali -primo concreto passo verso la necessaria e dovuta chiarezza all’interno della categoria dei restauratori-; implementare la presenza, anche istituzionale, dei rappresentanti Confartigianato in progetti che si occupano di Restauro e Beni Culturali in senso più ampio, per favorire legittimamente l’operato di aziende artigiane oltre alla promozione e sviluppo di progetti che pongano la figura dell’artigiano non esclusivamente come esecutore, ma quale promotore di idee atte a favorire uno sviluppo economico e culturale sono i tre punti del “programma di mandato” che vedranno impegnata questa nuova presidenza.
“La presidenza del Gruppo Restauro –ha dichiarato Anna Scavezzon- può diventare un’occasione importante solo se si adotta una visione del nostro ruolo in senso ampio e, soprattutto, propositivo. Il lavoro svolto in questi ultimi anni è stato fondamentale e, con gli oltre 13mila colleghi sparsi per il Paese, è possibile contribuire fattivamente al rilancio della nostra economia, che non può non passare anche per il recupero e la valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico ed architettonico di cui disponiamo”.