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RINNOVATO IL CCNL DELLE IMPRESE ARTIGIANE DELLA MECCANICA: SODDISFATTI I PRESIDENTI REGIONALI DEI 3 COMPARTI COINVOLTI (MECCANICA ODONTOTECNICI ED ORAFO)

16/06/2011RINNOVATO IL CCNL DELLE IMPRESE ARTIGIANE DELLA MECCANICA: SODDISFATTI I PRESIDENTI REGIONALI DEI 3 COMPARTI COINVOLTI (MECCANICA ODONTOTECNICI ED ORAFO)Confartigianato e le altre Confederazioni dell'artigianato e delle Pmi e i Sindacati di categoria (Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil) hanno firmato stamani l'accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell'area meccanica.Il contratto riguarda oltre 65mila lavoratori dipendenti dalle imprese artigiane della meccanica e installazione d'impianti, dalle imprese artigiane orafe e dagli odontotecnici (550.000 in tutta Italia).Si tratta di un accordo importante perché disciplina l'apprendistato professionalizzante nel settore, prevedendo durate, nei due gruppi di riferimento, di 5 anni e mezzo e di 5 anni, e confermando il meccanismo della determinazione delle retribuzioni in percentuale crescente con l'anzianità di servizio.Il contratto disciplina anche istituti come il part-time, il contratto a termine ed i contratti di inserimento, al fine di rendere più flessibile la gestione del rapporto di lavoro consentendo, nel contempo, di favorire nuove assunzioni.L'accordo di rinnovo ha durata triennale e si inserisce pienamente nel nuovo modello contrattuale e della bilateralità dell'artigianato che prevede, fra l'altro, anche il prossimo avvio del fondo sanitario integrativo.L'accordo prevede un incremento salariale, per l'operaio qualificato del settore metalmeccanico, pari ad 86 euro a regime per il triennio, da erogare in tre tranches così scaglionate (1 luglio 2011, 1 gennaio 2012, 1 settembre 2012).Soddisfazione per l'intesa viene espressa da Narciso Nichele, Enrico Tollio e Franco Pozzebon rispettivamente Presidenti dei meccanici, odontotecnici ed orafo della Confartigianato Imprese del Veneto, che sottolineano l'importanza di una conclusione unitaria del tavolo di trattative con le tre organizzazioni sindacali di categoria. E' un evento storico vista la conflittualità permanente che ha segnato le relazioni sindacali di tutti i settori (industria in primis) nel corso del primo decennio del 2000. Inoltre  "pur di fronte ad una crisi straordinaria che anche nel 2010 ha decimato aziende e lavoratori: le prime ridottesi di quasi 400 unità ed i secondi di 2.500, comunque gli imprenditori scommettono sul loro futuro confermando il loro impegno a valorizzare l'apprendistato, istituto qualificante e peculiare dell'artigianato. Nell'accordo le parti si danno atto dell'importanza dell'apprendistato nell'artigianato quale strumento di trasmissione delle competenze, fondamentale per garantire buona e stabile occupazione"."Inoltre – sottolineano i tre dirigenti – il contratto migliora la flessibilità per quanto riguarda la gestione dei principali strumenti contrattuali, con l'obiettivo  di aiutare le imprese ad affrontare le sfide del mercato in questa fase di crisi". Il presidente Nichele osserva anche che proprio il Veneto, attraverso un accordo regionale, aveva disciplinato nel 2010, dopo 7 anni di una vana attesa della regolamentazione nazionale, il periodo di tirocinio per le imprese del settore. E'stata letta da più parti come una provocazione o peggio di una volontà di staccarci dalla contrattazione nazionale. Si capisce oggi, con la sigla del CCNL, come semplicemente gli artigiani veneti abbiano fatto da apripista adottando un modello che diventato punto di riferimento per la soluzione del problema atteso da  anni.