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RINNOVARE LA “MISSION” DI VENETO SVILUPPO. CLAUDIO MIOTTO, CONFARTIGIANATO: “DA TENERE PRESENTI ANCHE LE ESIGENZE DELL’ARTIGIANATO”

13/09/2010RINNOVARE LA "MISSION" DI VENETO SVILUPPO. CLAUDIO MIOTTO, CONFARTIGIANATO: "DA TENERE PRESENTI ANCHE LE ESIGENZE DELL'ARTIGIANATO"La ripresa autunnale delle attività ha visto riemergere la vexata quaestio di Veneto Sviluppo. Che deve fare la cosiddetta "cassaforte" della Regione, titolare di fondi cospicui? Domanda tutt'altro che oziosa, visto che di fondi pubblici, a disposizione per lo sviluppo economico, c'è forte penuria. Finora, in sintesi, le proposte avanzate sono: a) che Veneto Sviluppo faccia meno equity e più interventi a sostegno delle pmi, b) che Veneto Sviluppo si impegni per favorire l'innovazione e l'export."Ritengo giusto -sostiene Claudio Miotto presidente regionale di Confartigianato- richiamare l'attenzione anche sulle esigenze del settore artigiano, che è parte importante della realtà economica di questa regione. Non discuto infatti che Veneto Sviluppo debba smettere di fare equity: semmai, gli interventi in questo settore vanno calibrati esclusivamente su alcune priorità, sull'esigenza di avere infrastrutture e in generale iniziative che favoriscano la ripresa dell'economia, la tenuta delle aziende e dell'occupazione. Ne', altrettanto ovviamente, deve essere trascurato l'obiettivo di sostenere export ed innovazione.  A queste indicazioni ne aggiungo però un'altra, che ritengo altrettanto importante: il sostegno alle micro e piccole imprese. Come? Ad esempio, affiancando l'attività dei Consorzi Fidi delle categorie. Meglio se con stanziamenti vincolati a specifiche finalità: ad esempio, l'innovazione, gli investimenti, l'export e la creazione di "reti" tra imprese"."Per capire il significato della nostra proposta -prosegue Miotto- vale la pena ricordare che il settore artigiano è importante per la nostra realtà economica sia perché capillarmente presente nel territorio, sia perché non delocalizza (semplicemente, per l'artigiano non è concepibile e possibile delocalizzare), sia perché è ad alta intensità di lavoro, riesce a occupare molte persone con investimenti relativamente modesti. E' questa una caratteristica da tenere ben presente, visto che la ripresa che si profila sembra essere senza posti di lavoro"."Concretamente -conclude Miotto-, pensiamo che Veneto Sviluppo possa ampliare la propria attività anche nel campo delle garanzie qualificate, in quanto la Finanziaria è un intermediario finanziario iscritto all'elenco speciale di cui all'art. 107 del T.U.B..  L'attività di garanzia della Finanziaria regionale deve essere attuata seguendo il principio della sussidiarietà, cioè deve essere affiancata e non sovrapposta a quella già svolta nel territorio dai Confidi. Veneto Sviluppo infatti non può avere né la struttura né una dotazione di fondi tale da svolgere la garanzia direttamente alle imprese, attività peraltro svolta egregiamente in Veneto dai Confidi. Non credo che questa proposta sia in antitesi con le altre, avanzate autorevolmente da altri soggetti. Semmai, completa il "quadro". E' una necessità. Dobbiamo evitare di uscire dalla crisi con un sistema sfilacciato, dobbiamo riuscire a presentarci più uniti agli appuntamenti con la concorrenza, l'innovazione e la competitività. Se dalla crisi uscirà solo chi è più forte, non supereremo davvero la fase attuale, come realtà territoriale: semplicemente, saremo quasi tutti più poveri, in un sistema più squilibrato, tranne alcuni che saranno ancora più forti".