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“GIO-CHI-AMO”: IL GIOCO DEI BAMBINI DEL TERZO MONDO NELLE FOTO DI ANZOLA INCONTRA DA MARTEDI’ 14 APRILE LA MANUALITA’ DI DIRE, FARE, PENSARE

09/04/2009"GIO-CHI-AMO": IL GIOCO DEI BAMBINI DEL TERZO MONDO NELLE FOTO DI ANZOLA INCONTRA DA MARTEDI' 14 APRILE LA MANUALITA' DI DIRE, FARE, PENSARE Prosegue fino al 26 aprile a ViArt – la sede espositiva dell'Associazione Artigiani, in contrà del Monte a Vicenza – "Gio-chi-amo" mostra del fotografo Stefano Anzola dedicata alla creatività in materia di gioco dei bambini che vivono nei Paesi del terzo mondo: un viaggio per immagini, toccante e coinvolgente, in una realtà parallela a quella più nota dell'economia e della politica, ma che sa dimostrare senza parole come i bambini siano (e avrebbero il diritto di essere) sempre e solo bambini, a qualunque latitudine. E ovunque giocare significa divertirsi ma anche conoscere la realtà, sviluppare la fantasia, socializzare con i compagni, imparare a rispettare le regole: in poche parole crescere e diventare adulti. In un mondo in cui ancora sono molti i luoghi nei quali i diritti dei bambini sono calpestati, l'opera di Anzola – sposata in pieno dall'Assartigiani vicentina – è così prima di tutto un invito a riflettere per gli adulti, ma anche per i bambini e i ragazzi, così abituati ai loro moderni giochi sofisticati che fanno però perdere il gusto per l'invenzione e la manualità. Valori, questi ultimi, che sono invece al centro dei laboratori didattici del progetto «Dire, Fare e Pensare», anch'essi portati avanti, con numerose scuole del capoluogo e della provincia, dall'organizzazione di categoria. I frutti dell'ultima edizione dell'iniziativa saranno ora visibili, dal 14 aprile, nella stessa sede di Viart, in un suggestivo intreccio con la mostra di Anzola; ed entrambe le esposizioni saranno aperte al pubblico fino al 26 aprile. Promosso dall'Associazione Artigiani di Vicenza e giunto alla nona edizione, «Dire, Fare, Pensare» si rivolge agli insegnanti e agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado con l'obiettivo di rivalutare la figura dell'artigiano e recuperare il valore educativo del fare attraverso una serie di laboratori pratici e manuali. L'esposizione a ViArt nasce da una novità inserita nell'edizione di quest'anno, che prevedeva appunto la possibilità per le classi e le insegnanti che hanno aderito di vedere i propri lavori nella cornice del Centro Espositivo permanente dell'Artigianato Artistico Vicentino.Dopo la prima fase in cui sono stati gli insegnanti a prender parte ai vari laboratori, i ragazzi – con il supporto di artigiani esperti – hanno realizzato prodotti che sono stati poi selezionati per l'esposizione a ViArt: produzioni in legno, realizzate con la guida di Andrea Dal Zotto, artigiano titolare di Omnia Legno a Marostica; oggetti realizzati con materiale di riciclo, inventati grazie alla fantasia di Elena Marconato; tavole dipinte e pannelli decorativi creati con l'accompagnamento di Fortuna Mariniello, affrescatrice e restauratrice; incisioni dal sapore palladiano realizzate grazie alla professionalità e dedizione di Giancarlo Busato del Laboratorio di Litografia in Contrà S. Lucia a Vicenza; opere di scultura realizzate con la pietra tenera di Vicenza nei laboratori dell'Istituto Comprensivo Val Liona, guidati dall'artigiano Gianfranco Tancredi; e ancora, pannelli realizzati con la carta, opera dell'unica scuola superiore aderente all'iniziativa, il Montagna di Vicenza, guidato dall'esperta artigiana Rosanna Frapporti, titolare de La Quinta Stagione di Vicenza.