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Pums, presentato lo studio condotto per Confartigianato dalle università La Sapienza di Roma e Bicocca di Milano

Vicesindaco Celebron: “Il documento entrerà a far parte del Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune di Vicenza”.

Si è tenuta questa mattina nella sala degli Stucchi di Palazzo Trissino la presentazione del documento prodotto per Confartigianato Imprese Vicenza dalle Università La Sapienza di Roma e Bicocca di Milano quale stimolo e supporto al Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune di Vicenza.

Erano presenti il vicesindaco con delega alla mobilità Matteo Celebron, il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza Gianluca Cavion e Matteo Colleoni, professore ordinario all’Università Bicocca di Milano (Mobilità e trasformazioni urbane) che ha contribuito alla realizzazione del documento.

Da qualche anno Confartigianato dedica particolare attenzione al tema della mobilità, anche attraverso CI.TE.MO.S. (Festival Città Tecnologie Mobilità Sostenibile).

Per questo motivo, con riferimento al Pums elaborato dal Comune di Vicenza, Confartigianato ha voluto dare il proprio contributo sullo sviluppo del futuro della mobilità urbana locale commissionando uno studio ad hoc agli Atenei de La Sapienza di Roma e Bicocca di Milano.

Obiettivo della ricerca, che ha preso il via nell’estate del 2021, è l’elaborazione di un documento di supporto all’analisi del Pums e delle conseguenze organizzative e operative sulla mobilità del sistema locale delle piccole e medie imprese.

Duplice l’obiettivo: da un lato, supportare le imprese nella conoscenza degli obiettivi e delle azioni del Piano (e delle relative ricadute pratico-operative) e dall’altro migliorare, direttamente, la mobilità nelle imprese (in qualità di importanti generatori/attrattori di mobilità) e, indirettamente, la mobilità nel sistema in cui le imprese operano.

“La collaborazione tra i corpi intermedi e le istituzioni è sempre stata un punto di forza del nostro territorio – precisa Matteo Celebron, vicesindaco con delega alla mobilità –. Il mio grazie va a Confartigianato Imprese Vicenza che, in sinergia con l’università La Sapienza di Roma e Bicocca di Milano, ha prodotto questo importante studio contenente proposte concrete per la nostra realtà urbana con temi come lo spostamento casa-lavoro dei dipendenti, la logistica delle merci e, più in generale, della mobilità. Si tratta di un documento che entrerà a far parte del Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune di Vicenza, uno studio strategico per la nostra città per la gestione e la pianificazione della mobilità da qui al 2030”.

“Con questa iniziativa abbiamo voluto continuare il dialogo con l’amministrazione di Vicenza su un tema, la mobilità, che è importante sotto molti punti di vista – spiega Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza -, a partire da quello delle emissioni degli automezzi, fino ai ‘costi’ che debbono sostenere, in termini di tempo e di denaro, le imprese e i cittadini per muoversi. Ben venga, quindi, il Pums che razionalizza la situazione in un’ottica nuova e soprattutto complementare con le realtà limitrofe che, contrariamente ad altri Paesi, sono quasi parte integrante della città. Molte aziende e centri direzionali, infatti, sono collocati nella prima cintura urbana movimentando persone e cose in gran quantità, non solo. Spostarsi, soprattutto in alcuni momenti della giornata, da un lato all’altro delle città, e della provincia diventa davvero problematico, soprattutto per chi deve rispettare tempi di lavoro e di consegna. Con lo studio che Confartigianato ha commissionato si è voluto, quindi, non solo fornire ulteriori elementi di riflessioni sul tema ma anche avere uno sguardo d’insieme della situazione, portando un fattivo e concreto contributo al Pums della città di Vicenza”.

Il punto di partenza

Il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (in fase di approvazione) doterà la città di Vicenza di un nuovo importante strumento di programmazione delle politiche e degli interventi per la creazione di un sistema socio-territoriale ed economico delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Elementi centrali di questo sistema sono le numerose piccole e medie imprese che hanno sede sul territorio cittadino e provinciale, le cui attività muovono quote consistenti di lavoratori (in qualità di attrattori di mobilità). Le merci da questi prodotte causano, a loro volta, quote significative di flussi di scambio che fanno delle piccole e medie imprese, oltre che attrattori, anche importanti generatori di mobilità.

È, in tal senso, evidente che il nuovo strumento di pianificazione della mobilità urbana avrà conseguenze importanti sul sistema produttivo delle piccole e medie imprese vicentine. Così come il fatto che il modo in cui tale sistema risponderà agli interventi del Piano sarà di prioritaria importanza per il raggiungimento degli obiettivi di mobilità urbana sostenibile.

I contenuti dello studio

La ricerca ha voluto indagare, con metodi quantitativi (attraverso l’analisi di dati secondari statistici, di fonte Istat), trattati anche per mezzo di strumenti GIS di analisi di dati geografici, e qualitativi (tramite interviste semi-strutturate), le caratteristiche del territorio vicentino, partendo dal livello provinciale, passando per il sistema locale del lavoro di Vicenza, fino ad arrivare al livello urbano. 

Si è, infatti, partiti dalla consapevolezza che il sistema della mobilità urbano è strettamente legato e dipendente da quello extraurbano di “area vasta” e, perciò, inscindibile dalla comprensione di quelli che sono gli attrattori e generatori dei flussi di mobilità del territorio. 

Dopo una prima contestualizzazione, dunque, ed analisi della struttura insediativa, del sistema della mobilità locale e della struttura produttiva dell’area di Vicenza, tramite dati secondari di cui si è proceduto quando necessario alla geolocalizzazione, si è dedicata attenzione alle voci di alcuni cosiddetti “testimoni privilegiati”. 

Si tratta di attori economici e non solo, ai quali è stato chiesto quali fossero, a parer loro, gli aspetti più virtuosi e quali quelli più critici della quotidianità del trasporto merci e passeggeri. 

Tra questi ultimi si evidenziano: la difficoltà di by-passare il centro di Vicenza per potersi spostare nel resto delle aree di cintura, l’interesse per un Tpl più capace di rispondere alla necessità di spostamento quotidiane, la necessità per le aziende e gli attrattori di mobilità di ripensare la propria organizzazione per andare incontro alle necessità di spostamento sostenibile dei dipendenti e clienti.

Gli esiti dello studio

L’analisi dei dati ha evidenziato la forte frammentazione e distribuzione degli attrattori e generatori di flussi nel territorio, caratteristica di un tessuto urbano, quello Veneto in generale, reticolare, fatto di tanti nodi strettamente interconnessi tra loro. 

Una tale complessità necessita di una grande capacità organizzativa, in particolare dei suoi flussi, possibile solo grazie alla collaborazione degli attori che compongono il tessuto sociale e produttivo locale.

In questo senso, sono emerse anche dalle voci degli intervistati la volontà e disponibilità a lavorare per la creazione di coordinamenti locali tra aziende ed attori economici che insistono su stesse porzioni di territorio (anche a livello sub-urbano, in ottica di distretto locale) nell’ottica di una gestione più virtuosa della mobilità. 

Si è parlato esplicitamente dell’interesse per la creazione di Mobility Manager di “distretto”, capaci di fare sintesi tra necessità, risorse e capacità degli attori locali.
In questo senso è cruciale il ruolo dei corpi intermedi, come Confartigianato, nel fare da mediatori degli interessi di un ricco ma frammentato tessuto produttivo con l’attore pubblico che si trova a dover veicolare gli sforzi nella direzione più virtuosa per la collettività. 

Non si tratta solo di uno sforzo necessario, ma anche di un’opportunità grazie alle possibilità di investimento e sviluppo legate al settore della mobilità sostenibile, supportate dal nuovo Piano Nazionale della Ricerca, nel quale la collaborazione pubblico-privato appare come cruciale per la capacità di generare innovazione. 

Nuovi strumenti, prodotti e servizi, possibili solo grazie alla cooperazione tra attori e allo sviluppo di una cultura politica basata sulla conoscenza e sui dati, dai quali è sempre necessario partire per poter realizzare interventi informati ed efficaci.

Il Gruppo di lavoro

La ricerca è stata coordinata dal professore Fabio Massimo Frattale Mascioli (Dipartimento di Ingegneria dell’informazione, elettronica e telecomunicazioni, Università di Roma – La Sapienza), fondatore del centro SIS.TER.POMOS, e dal professore Matteo Colleoni (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università degli Studi di Milano-Bicocca), direttore del CEMTET (Centro di Ricerca Mobilità, Turismo e Territorio).

Il gruppo di lavoro tecnico è stato composto da: dottor Marco London (SIS.TER. POMOS srl – Università La Sapienza di Roma), architetto Massimiliano Roda (SIS.TER. POMOS srl – Università La Sapienza di Roma), dottor Simone Caiello (CEMTET – Università degli Studi di Milano-Bicocca), dottoressa Sarah Taranto (BASE – Università degli Studi di Milano-Bicocca), professore Mario Boffi (CEMTET – Università degli Studi di Milano-Bicocca).