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Pubblicato il nuovo Decreto sui Gas Fluorurati. Dalla Costa: “Istituzione registro presso le CCIAA garantirà installazioni a norma da parte di aziende abilitate”

Dario Dalla Costa

“La principale novità introdotta dal nuovo Decreto sui Gas Fluorurati ad effetto serra, i cosiddetti Fgas? È l’istituzione di una Banca Dati che verrà gestita, al pari del registro fgas.it, dalle Camere di Commercio”. “Dovrà contenere tutti i dati relativi ai movimenti sui gas fluorurati: vendita/acquisto dei refrigeranti da parte di personale e aziende certificate (con registrazione del numero di certificato), delle apparecchiature che li contengono e i dati relativi alle attività di installazione, assistenza, manutenzione, riparazione, rimozione e smantellamento”. Ad affermarlo Dario Dalla Costa, presidente della Federazione Impianti di Confartigianato Imprese Veneto ed anche presidente nazionale di categoria.
Il Decreto che andrà a disciplinare le modalità di attuazione del Regolamento UE 517/2014 è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 gennaio scorso ed entrerà in vigore il prossimo 24 gennaio 2019.
“Questa novità – prosegue Dalla Costa –, anche se potrà comportare qualche nuovo adempimento per le imprese, risulta essere un utile strumento per controllare le vendite e di conseguenza le installazioni a cura delle sole imprese certificate, cosa che finora veniva molto spesso affidata dal cliente a imprese, o presunte tali, non in possesso delle certificazioni previste dalla normativa. Mancano ancora i nuovi schemi delle certificazioni – chiosa il presidente – ma, da indiscrezioni, sembra che saranno accolte alcune richieste di semplificazione più volte formulate da Confartigianato per le micro imprese o per le imprese individuali senza dipendenti”.
“Avremmo voluto un ulteriore stretta anche sui produttori dei gas refrigeranti per il recupero di gas fluorurati a effetto serra e il relativo riciclaggio, ma così non è stato nell’ultima versione del provvedimento, confidiamo vengano inoltre date indicazioni su alcuni punti che sono rimasti ancora da chiarire. In definitiva ci sembra – conclude Costa – che questo nuovo Decreto, i cui effetti in Veneto potranno interessare circa 6 mila imprese artigiane, possa essere ritenuto un buon decreto, sapendo fin d’ora che affinché lo sia fino in fondo saranno necessari controlli nell’intera filiera, fino al consumatore finale, controlli che certifichino il rispetto della normativa, a tutela proprio dello stesso consumatore”.