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Gli autobus operator vicentini e veneti appoggiano la protesta dei colleghi di Belluno

Della Valle e Pulita: “Dopo un anno di fermo (e poche prospettive per il 2021) chiediamo ascolto e sostegno politico ed economico per salvare le imprese”

12 marzo 2021

“Siamo fermi dal febbraio dello scorso anno, senza nessuna prospettiva di ripresa visto che meeting e incontri nella stragrande maggioranza dei casi ora avvengono in video conferenza senza alcun spostamento. E ancora: i transfert più frequenti erano senza dubbio gli aeroporti sia per spostamenti di lavoro che per quelli turistici e anche in questo caso il calo di viaggiatori si è fatto sentire e, secondo fonti autorevoli, all’aeroporto Marco Polo di Venezia non si tornerà alla normalità prima del 2023. Risultato: un calo medio del fatturato del 95% nel 2020”.

Questa la situazione dipinta dai presidenti Willy Della Valle, categoria Trasporto Persone Confartigianato Vicenza, e Denis Pulita, categoria autonoleggi Confartigianato Imprese Veneto, che esprimono il loro appoggio ai colleghi di Belluno scesi in piazza a ribadire la profonda crisi, e lo stato di abbondono da parte delle istituzioni, che vive il comparto.
“Il lavoro non c’è non solo per la pandemia, ma anche per alcune scelte politiche, alcune di vecchia data e altre recenti, che non sbloccano certi meccanismi da cui gli autonoleggiatori sono da sempre esclusi – continuano Della Valle e Pulita-. Ci riferiamo alla concorrenza sleale e agli abusivi che ci sottraggono il lavoro. Un esempio sono i mondiali di sci di Cortina 2021. L’evento doveva essere un volano anche per le aziende del territorio e invece gli spostamenti di atleti, ospiti, giornalisti, … non sono stati affidati a imprenditori che utilizzano autisti professionali e auto autorizzate ma ad autisti senza requisiti e auto private. Una scelta che ci ha profondamente deluso come il fatto di non essere stati neanche interpellati. Ci auspichiamo solo che in occasione del prossimo Festival del cinema di Venezia le cose vadano diversamente”.
“Speriamo anche che nel breve si faccia chiarezza a situazioni che producono evidenti danni al settore. Il trasporto sociale, per esempio, da tempo viene affidato a organizzazioni di vario tipo che utilizzano auto non autorizzate e autisti senza i requisiti professionali; autorizzazioni e requisiti che a noi autonoleggiatori vengono richiesti dal Ministero dei Trasporti – continuano i presidenti-. Fino ad ora abbiamo taciuto per la valenza “sociale” del servizio e per non creare disagi a quanti ne usufruivano ma ora, in una situazione di mercato come quella che stiamo vivendo e con i numeri citati prima, non possiamo più accettare queste situazioni. Anche tali servizi dovrebbero essere di competenza degli autonoleggiatori”.
Della Valle e Pulita ricordano poi che “avevamo chiesto alla Regione di inserire anche il noleggio con conducente nell’ambito dell’integrazione pubblico/privato del Trasporto pubblico locale soprattutto nei territori a domanda di mobilità debole, anche in base alla legge nazionale 422/97. Ci si è anche resi disponibili ad effettuare il trasporto a domicilio, per persone con difficoltà, della spesa alimentare o altri piccoli articoli, come concesso in altre regioni, ma fino ad ora nessuno ci ha dato ascolto”.
“Senza aiuti concreti e tempestivi, affidandoci servizi che già dovrebbero essere solo di nostra esclusiva competenza e pur effettuando un trasporto pubblico non di linea, la categoria rischia di sparire definitivamente – aggiungono i presidenti-. Chiediamo quindi quanto prima un confronto con Regione e Prefettura per mettere fine a concorrenza sleale “legalizzata” o totalmente abusiva e per definire assieme una strategia d’intervento che fornisca alle imprese un sostegno economico adeguato alla perdita effettiva di fatturato, e soprattutto prospettive di lavoro e regole corrette e certe di mercato”.