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Più che raddoppiati (in un mese) operazioni e importi arrivati al Fondo Centrale di Garanzia a seguito dei DL “Cura Italia” e “Liquidità”

29 giugno 2020

“Per contrastare la possibilità che una parte del tessuto imprenditoriale artigiano e non del Veneto cada nelle mani di faccendieri senza scrupoli o della criminalità organizzata, è importante che sia garantito un accesso al credito rapido e con il minimo della burocrazia possibile”.

Lo afferma Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto che precisa: “Il raddoppio, in un solo mese, del numero delle pratiche accolte dal Fondo Centrale di Garanzia, degli importi impegnati e la crescita anche degli importi medi richiesti, sono la dimostrazione di quanto importante sia per le imprese l’accesso a questo denaro”.
“L’introduzione, in fase di conversione del decreto, di alcuni importanti correttivi riguardanti la misura che prevede una copertura con garanzia al 100%: l’innalzamento del tetto a 30.000 euro, la semplificazione di alcuni passaggi e l’aumento della durata massima da 6 a 10 anni, a cui si è aggiunta tanta buona volontà da parte dei funzionari delle nostre strutture che hanno lavorato fuori orario per garantire l’inserimento delle domande sulla piattaforma del Fondo, particolarmente intasato e lento negli orari d’ufficio – prosegue Bonomo – sta dando i frutti sperati che sono certo garantiranno un ulteriore impulso”.
Dalla periodica osservazione dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Veneto emergono progressioni interessanti: +105,9% per le operazioni complessive sia in Veneto che in Italia. +105% per quelle fino 30.000 euro in Italia e +108,4% nella nostra regione. E’ questa la crescita fatta registrare in un solo mese (dal 21 maggio al 21 giugno) dalle richieste di finanziamento arrivate al Fondo Centrale di Garanzia a seguito dei DL “Cura Italia” e “Liquidità”, passate, in Veneto, da quasi 29mila alle 59.334 di fine giugno. Crescite ancora maggiori si sono registrate per gli importi che sono passati da 1.725,9 milioni di euro ai 4.214,5 milioni per un + 144,2%.
Le 49.248 operazioni fino a 30mila euro (ex 25 mila euro) inserite nel portale per conto di aziende venete rappresentano l’83% di quelle totali (59.334). Percentuale che rimane tra le più basse in Italia e molto al di sotto della media nazionale dell’89,4%. I 4 miliardi e 200 milioni di euro richiesti invece, pesano sul totale italiano per l’11,3% dei 37 miliardi e 354 milioni di finanziamenti caricati. Interessante anche la crescita degli importi medi che in regione hanno raggiunto la cifra di 71.030 euro (il 2°importo più alto in Italia), 11mila in più di quella registrata un mese fa (+18,6%), e distanziatasi ulteriormente dalla media nazionale ferma a 46.500 euro.
“Da evidenziare -conclude Bonomo- il consolidamento della caratteristica delle domande “venete” di importo medio elevato, ulteriormente aumentato. Ciò rende sempre più urgente l’estensione delle novità introdotte anche nel caso di coloro che richiedono importi superiori ai 30mila euro, quelli garantiti al 90% e all’80%. Proprio perché anche questi finanziamenti godono di una copertura elevata di garanzia dello Stato e dei Cofidi, è necessario che si velocizzino i tempi di accredito delle somme richieste. A differenza degli importi inferiori, in questo caso sono davvero pochissime le imprese che hanno ottenuto il finanziamento richiesto anche da oltre un mese. Si riduca la burocrazia ad esempio eliminando la pratica istruttoria (allegato 4), si crei una corsie preferenziale per il caricamento delle pratiche sul portale del Fondo e si incrementi anche in questo caso il periodo di durata massima del finanziamento portandolo da 6 a 10 anni con 24 mesi di preammortamento prima di iniziare la restituzione del capitale”.