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“Paradossale chiedere di nuovo alle aziende documenti che sono già in possesso della Pubblica Amministrazione. Chiediamo almeno una proroga ”

Cavion sul caso Autodichiarazione Aiuti di Stato che le imprese debbono (ri) presentare entro fino giugno. 

Comunicato 89 – 9 giugno 2022

“Le emergenze in questi ultimi due anni hanno catalizzato l’attenzione e ora che la situazione, almeno per quanto riguarda la pandemia, sta tornando lentamente alla normalità sul fronte rapporti con la burocrazia sembra di vivere un ‘già visto’”, così commenta Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, l’ingorgo di fine mese tra carte e documenti vari che le aziende debbono presentare o meglio ri-presentare.

“Se, infatti, con l’emergenza Covid19 la tecnologia ha mostrato le sue potenzialità anche in termini di ‘disbrigo pratiche’ sul fronte burocrazia fiscale poco, per non dire nulla, è cambiato e semplificazione è un termine oramai sparito da qualsiasi consesso politico-amministrativo – continua Cavion-. Anzi, se per pagare le tasse sono serviti i primi 157 giorni dell’anno, ovvero fino al 6 giugno, il resto del mese sarà occupato a invii di documentazione varia. Ma proprio qui sta il paradosso: si tratta di ‘carte’ già in possesso della Pubblica Amministrazione!”.

Un esempio è il decreto che introduce di un nuovo l’obbligo alle imprese di comunicare gli aiuti di Stato ricevuti durante la pandemia. Precisamente, si tratta della presentazione di una dichiarazione sostitutiva che le imprese che hanno ricevuto aiuti di Stato durante l’emergenza Covid-19 devono inviare all’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno prossimo. La documentazione serve per attestare che l’importo complessivo dei sostegni economici ricevuti non superi i limiti massimi indicati nella Comunicazione della Commissione europea “Temporary Framework” e il rispetto delle varie condizioni previste. “Di fatto però – spiega Cavion- si tratta di un passaggio ridondante, doppio e complicato. Un non-senso visto che quei dati le aziende li hanno già comunicati all’Agenzia delle Entrate mesi fa in occasione della presentazione delle dichiarazioni dei redditi”. 

Confartigianato Vicenza pone l’accento su due aspetti, in particolare, di questa pressione a carico delle imprese. “Il primo è che l’amministrazione finanziaria, anziché investire per data base comuni e che dialoghino tra loro al fine di elaborare in autonomia tutti i dati già in suo possesso, continua a chiedere informazioni e adempimenti al contribuente – spiega Cavion-. Spesso i dati sono già stati comunicati con la dichiarazione dei redditi o occasione della richiesta dei contributi a fondo perduto. Nel caso specifico di cui sopra alcuni dati servono per alimentare il registro nazionale aiuti di Stato (RNA), informazioni che dovranno essere poi esposte anche nel sito aziendale o dell’associazione di appartenenza. E avanti così”. 

Il secondo aspetto è quello legato ai costi in carico all’azienda per di tutti questi adempimenti e loro ‘duplicazione’, considerato che da sola non può farcela sia in termini di tempo che di competenze. Ricorda infatti Cavion che “considerato che norme, leggi, regolamenti continuano a cambiare e che è prevista dalla legge la responsabilità anche penale per le dichiarazioni mendaci, il professionista cui si rivolge l’impresa di trova a svolgere un ruolo difficile e delicato, aspetti che vanno ad incidere sul prezzo del servizio offerto”.

“Considerato tutto ciò l’auspicio sarebbe che almeno ci fosse una proroga dei termini – conclude il presidente-. Nel frattempo Confartigianato Vicenza, per le imprese di cui ha seguito la presentazione dei dati in occasione delle domande di contributo a fondo perduto, assolverà al nuovo adempimento richiesto gratuitamente, per evitare che tale ridondante e inutile comunicazione gravi ulteriormente sul bilancio delle imprese”.